ristorante |
Testaccio è il mercato coperto, il Monte dei Cocci, Porta Portese. È il ponte sul quale muore Accattone, la via Bodoni dove Elsa Morante ambienta parte del romanzo “La storia”, l’infilata dei locali di svago spenti di giorno quanto infiammati la notte. È l’ex mattatoio, oggi sede della Galleria d’Arte Contemporanea e che, forse per coerenza, ospita altrettanto inquietanti allestimenti. Sembra lontano il tempo del chiosco -ricordato dallo studioso Livio Jannattoni- che la buona Oberdana aveva sulla piazza del mattatoio e che i macellai conoscevano bene per la sua bravura nel preparare marmitte di padellotti, pajata e soprattutto coda alla vaccinara, la regina del Quinto quarto. Una cucina povera e popolare, nata a Testaccio e nel rione Regola, dove “le vacche erano di casa” e la sponda del Tevere pullulava di conciatori di pelli ricavate dopo la mattazione. Impiegando quel quarto di animale che nessuno voleva e che rappresentava gli scarto regalato ai "vaccinari", o "scortichini", come integrazione della paga, massaie e cuochi hanno ideato le ricette che ancora oggi costituiscono l’universo gastronomico romano.
Provato l’ultima volta a pranzo il 28 aprile 2007 |
Checchino dal 1887 Indirizzo: |
I giudizi delle Guide: |
Insalata di zampi |
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Rigatoni con la pajata |
Coda alla vaccinara |
Garofalato con cicoria e purea di fave |
La sala grande |
La saletta |
La cantina |
Locali Gourmet | |
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Indice dei locali
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Affinità elettive | ||
Chef's anatomy | ||
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I piccoli musei di Roma | ||
Maria Grazia Accorsi,
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