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Chef's anatomy

intervista
Agata Parisella
Chef del ristorante
Agata e Romeo

"dal quadro alla tavola"
 
Scaffale gourmet
  Piero della Francesca. Favole in cucina. Ricette, racconti
e segreti, a cura
di Piero Ricci,
Skira, 2007
   
 
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Vino in mescita… ai cancelletti

 

 



Nel 1824 Artaud de Montor, biografo e contemporaneo di Leone XII, riporta la notizia di una bizzarra decisione presa dal papa: "a fine di preparare buoni esempi, o diciam piuttosto per allontanare i cattivi esempi, erasi ordinato che venissero chiuse tutte le bettole, nelle quali il vino bevuto in troppa grande abbondanza cagionava frequentemente scene funeste”. Il papa aveva cioè fatto apporre alle porte delle bettole un cancelletto, attraverso il quale si distribuiva il vino e si impediva alle persone di entrare a bere. La speranza era che se ne tornassero a casa. Naturalmente la reazione degli avventori all’editto pontificio non si fece attendere. La statua di Pasquino fu ricoperta di battute che mostravano il risentimento del popolo romano nei confronti del sopruso e anche il poeta Belli, con il sonetto "Li cancelletti", si fece portavoce della protesta:

Ma cchi ddiavolo, cristo!, l'ha ttentato
Sto Pontescife nostro bbenedetto
D'annàcce a sseguestrà ccor cancelletto
Quella grazzia-de-ddio che Iddio scià ddato!

La sera, armanco, doppo avé ssudato,
S'entrava in zanta pace in d'un buscetto
A bbeve co l'amichi quer goccetto,
E arifiatà lo stommico assetato.

Ne pò penzà de ppiú sto Santopadre,
Pòzzi avé bbene li mortacci sui
E cquella santa freggna de su' madre?

Cqui nun ze fa ppe mmormorà, ffratello:
Perché sse sa cch'er padronaccio è llui:
Ma ccaso lui crepassi, addio cancello.

Fu Pio VIII, successore di Leone XII, a far togliere gli odiati "cancelletti", guadagnandosi la garbata "pasquinata":

Allor che il sommo Pio
comparve innanzi a Dio
gli domandò: "Che hai fatto?"
Rispose: "Nient'affatto".
Corresser gli angeletti:
"Levò li cancelletti".

 

 






 

 

 

 
 


 

 
 
 

 

 
 
 

 

 

 

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