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Naturalismo in Caravaggio e in cucina

La frutta in cucina, da Torino a Roma

La frutta è un ingrediente presente in molti piatti di cucina d’autore. Come il Capriolo con pesca, castagne, zucca e pera di Anthony Genovese e il Pudding con gelato di mele di Marion Lichtle del Pagliaccio a Roma Pierluigi Consonni del Vintage 1997 a Torino arricchisce il crudo di orata reale con carpaccio di pesche candite nello zenzero

La tela mostra un ragazzo ritratto di tre quarti con la testa inclinata a sinistra. Ma il vero protagonista è il canestro colmo di frutti, di influenza fiamminga e leonardesca con un’eco di Arcimboldo. Se a prima vista il soggetto rappresenta solo “ciò che è”, ossia un venditore che offre frutta adagiata in un cesto tra le foglie fresche, è ugualmente leggibile un’allegoria. Tra sacro e profano ecco la vanitas, rappresentata dalla giovinezza del ragazzo e dalla freschezza dei frutti, entrambi di breve durata. La ricchezza e la gamma dei colori della frutta dipinta richiama gli ingredienti presenti in molti piatti di  cucina d’autore italiana contemporanea. Con Anthony Genovese e Marion Lichtle de Il Pagliaccio di Roma, la frutta addolcisce il  selvatico capriolo e la mela fraternizza con il pudding.  A Torino Pierluigi Consonni abbina al crudo di orata reale del Vintage 1997 il frutto della passione e le pesche candite nello zenzero, mentre gli agrumi seducono altri due chef piemontesi: il limone, caramellato, offre note inedite al vitello tonnato di Alfredo Russo al Dolce Stil Novo della Reggia di Venaria e le arance abbracciano le alici affumicate al legno di rovere di Stefano Gallo a La Barrique di Torino. (MLB)

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<< I carciofi di Caravaggio >>
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L’opera è stata dipinta intorno al 1593-1594, subito dopo il Bacco coronato d’edera

“Segnali di una vigorosa ripresa nella rilettura e nella traduzione di testi antichi per cercarvi l’indicazione di nuove strade e di nuovi soggetti si segnalano in Italia nella seconda metà del Cinquecento… episodi certamente noti al giovane Caravaggio quando dipinse le sue mezze figure con le nature morte a cui ha affidato il significato simbolico…”   Mina Gregori

Nelle nature morte caravaggesche c’è un’eco di Arcimboldo.
Ragazzo con canestro di frutta di Caravaggio è esposto
alla Galleria Borghese di Roma

Bibliografia caravaggesca

Dal bosco alla Luna

Assaggi di Teatro

La verde forza vitale genera le gemme e dalle gemme il frutto… La luna e le stelle risplendono di forza…” Hildegard von Bingen (1098-1179)
luna gourmet

donne delle erbe
ricetta

Anthony Genovese e Marion Licthle interpretano per Assaggi di Teatro Medea e la Luna da C. Alvaro al ristorante Il Pagliaccio dal 6 al 16 aprile con il… tataki di fassone con sesamo e midollo con funghi


promozioni


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Medea è la maga, l’incantatrice del drago custode del Vello d’Oro desiderato da Giasone, la conoscitrice di erbe, radici, funghi che crescono sulle cortecce degli alberi e danno nutrimento e piacere al palato. Anthony Genovese e Marion Lichtle, come custodi delle antiche sapienze condivise anche dalla medicina tradizionale orientale, dedicano a Medea e alla Luna (che in un tempo non lontano si riteneva influisse profondamente sulle proprietà curatici delle erbe come sulla Natura) il Tataki di fassone affiancato da una scia di emisferici funghi prataioli e dal midollo, scrigno goloso ricolmo di erbe e funghi primaverili. Spugnola, orecchietta, piopparolo... boscose golosità in un fodero dai colori lunari. (MLB)

<< Collezionate le Cartoline Assaggi di Teatro con i piatti dedicati dagli chef agli spettacoli del Teatro di Roma

Assaggi di Teatro si ispira allo spettacolo Medea e la Luna da Corrado Alvaro, regia Giancarlo Cauteruccio (teatro India)

Da vedere anche: Medea di Pier Paolo Pasolini (1969) con Maria Callas

Assaggi di Teatro 2009-2010 è un incontro di gusto
fra Roma gourmet e Teatro di Roma
realizzato con Assessorato alle Politiche della Cultura
e della Comunicazione del Comune di Roma per i teatri Argentina e India

promotori
patrocini
sponsor

e

sponsor tecnici

Babayaga

Ricette degli chef – carne

Tataki di fassone, rape rosse e funghi
…e midollo
ripieno di funghi

ricetta degli Chef Anthony Genovese e Marion Lichtle – ristorante Il Pagliaccio – Roma
dedicata a Medea e la Luna da Corrado Alvaro per “Assaggi di Teatro

[continua]

O eteree, o molli

Assaggi di Teatro
Esse le idee ci dànno, la dialettica, la ciurmeria, l’ingegno, la chiacchiera, il ghermire concetti, il dar nel segno!… O eteree, o molli!” Aristofane, Le nuvole
gallery

nuvole
ricetta

Anthony Genovese e Marion Licthle interpretano per Assaggi di Teatro Le nuvole da Aristofane al ristorante Il Pagliaccio dal 22 gennaio con… Raviolini di manzo e biete con scampi, spinaci e spuma
di pepe e menta


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indice ADT 2009

Vanno, vengono, certe volte sono bianche, per Fabrizio de Andrè o verdi, per Anthony Genovese e Marion Lichtle che, lasciandosi instillare l’idea dall’opera di Aristofane, dedicano ad Assaggi di Teatro i saporosi raviolini. Sono gonfi di una farcia che come le nuvole muta a piacere delle stagioni, li incorona una spuma di pepe verde e menta e fluttuano su un cielo di porcellana bianca. O eterei o morbidi. (MLB)

<< Colleziona le Cartoline Assaggi di Teatro con i piatti dedicati dagli chef agli spettacoli del Teatro di Roma
Assaggi di Teatro si ispira allo spettacolo Le nuvole da Aristofane, regia Antonio Latella (teatro Argentina Stagione 2009-2010 Roma)

Assaggi di Teatro 2009-2010 è un incontro di gusto
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Guide 2010

I locali di Roma che offrono cucina di eccellenza nei giudizi delle Guide 2010 L’espresso, Michelin, Gambero rosso.

La guida * Michelin * 2010 presentata il 24 novembre 2009 a Milano riconferma le 3 stelle a La Pergola Hotel Cavalieri Hilton, le 2 stelle a Il pagliaccio e 1 stella ad Acquolina, Imàgo dell’Hotel Hassler, Agata e Romeo, Baby dell’Hotel Aldrovandi e Mirabelle dell’Hotel Splendide Royal. Le novità dell’anno sono l’assegnazione della stella a Glass Hostaria e ad Antonello Colonna all’Open. Nel resto del Lazio le stelle Michelin brillano su Colline Ciociare (Acuto), Acquapazza (Ponza), La trota (Rivodutri), The Cesar dell’hotel La posta Vecchia (Ladispoli) e La Parolina (Acquapendente). Perde la stella Il tordo matto di Zagarolo.
La Michelin registra un certo ritorno alle origini: “giovani chef cresciuti presso chef pluristellati, rientrano nella loro regione e aprono il loro piccolo ristorante, spesso in un vecchio locale del posto. Loro in cucina e spesso le mogli in sala, propongono prodotti del territorio e di stagione, menu semplici ma preparati con prodotti di qualità.” Si sostiene poi che la guida Michelin “non dà le tendenze culinarie del domani, si limita a constatare quelle d’oggi… indipendentemente dal paese o la città che copre, non fa che riflettere la gastronomia di questo luogo… Non ci sono ricette miracolose per avere una stella, se non quella di cucinare bene per i propri clienti, farli contenti.” La guida Michelin lancia lo slogan: “le stelle sono nel piatto”, sostenendo che per le stelle varrebbe solo della qualità della cucina. “Le stelle” – si legge nel comunicato stampa – “vengono attribuite secondo 5 criteri: la qualità dei prodotti (non necessariamente prodotti costosi, ma sicuramente di qualità), il controllo delle cotture e dei sapori, quanto i piatti trasmettano la personalità dello chef, il rapporto qualità/prezzo e la regolarità nel tempo e sull’insieme della proposta di cucina”.
Su quali siano i requisiti per ottenere il riconoscimento della stella Michelin, la guida risponde “le stelle sono nel piatto, il che vuole dire che per le stelle si tiene conto soltanto della qualità della cucina. Vengono attribuite secondo 5 criteri: la qualità dei prodotti (non necessariamente prodotti costosi, ma sicuramente di qualità), il controllo delle cotture e dei sapori, quanto i piatti trasmettano la personalità dello chef, il rapporto qualità/prezzo e la regolarità nel tempo e sull’insieme della proposta di cucina. Lo stile e la qualità del servizio, ad esempio, riguardano la classificazione dei ristoranti, da uno a cinque coperti; dalla semplice trattoria al ristorante di lusso. Stelle e coperti sono indipendenti uno dall’altro. Un ristorante potrebbe avere tre stelle per la grande qualità della sua cucina ma soltanto un coperto per l’insieme e la qualità del servizio, oppure cinque coperti trattandosi di un locale lussuoso, dal servizio irreprensibile, ma soltanto una stella per la qualità della cucina.”

In base alla Guida * L’espresso * il miglior ristorante della Capitale si conferma La Pergola Hotel Cavalieri Hilton con 19/20 e 3 cappelli, seguono Il Pagliaccio e Antonello Colonna all’Open con 16.5/20 e 2 cappelli, Il Convivio Troiani e Agata e Romeo con 16/20 e 1 cappello, Imàgo, Il SanlorenzoLa Rosetta ex con 15,5/20 e 1 cappello e Baby Aldrovandi, All’oro, Glass Hostaria e Jardin de Russie con 15/20. “Il 2010 si presenta come l’anno della resa dei conti e della svolta” – sottolinea il Direttore della guida Enzo Vizzari riferendosi alla ristorazione italiana – “all’insegna di poche certezze, la prima delle quali dare la miglior qualità possibile in termini di cibo, cantina, servizio, ambiente, al minor prezzo possibile.”

Il * Gambero rosso * conferma ad Heinz Beck de La Pergola Hotel Cavalieri Hilton il punteggio di 93/100 e 3 forchette; migliora Il pagliaccio con 88 e 2 forchette ed entra in scena a Roma Antonello Colonna all’Open con 86 e 2 forchette. Confermata l’affidabilità de Il Convivio Troiani con 83 e 2 forchette, Al Ceppo e La Rosetta con 81 e 2 forchette. Seguono Baby dell’Hotel Aldrovandi, All’oro, Imàgo e Glass Hostaria con 80 e 2 forchette. 79 e 1 forchetta è il punteggio assegnato ad Acquolina, Giuda Ballerino, Al Presidente, Agata e Romeo e Il Sanlorenzo. Nell’introduzione alla guida la Roma gastronomica viene promossa a pieni voti per “la voglia di mettersi in gioco, di rompere gli schemi” e mettere sul piatto “esempi di ristorazione davvero intelligente, aperta al nuovo, in perfetta sintonia con i tempi”.

“Una cosa per me è sicura: la Michelin fa splendidamente il suo mestiere, che è quello di reclamizzare le gomme del Bibendum, poi il sistema Francia. Siamo noi italiani che, faticando a fare gruppo in senso positivo, arriviamo a sfiorare il ridicolo reclamando se altri, in questo caso la Guida Rossa, non ci riconoscono egualmente meriti che non sappiamo evidenziare con intelligenza noi per primi, come se toccasse a una struttura francese avere a cuore il Bel Paese. Perché poi?” Paolo Marchi



I migliori ristoranti di Roma nel Giudizio delle Guide 2009

I migliori ristoranti di Roma nel Giudizio delle Guide 2008

Gallery Assaggi di Teatro per Cyrano de Bergerac

“…è l’ora del fornello non della lira…”
Rostand, Cyrano de Bergerac
Atto secondo, Scena prima

Ricette degli chef – dolci

Il morbido e il croccante: tartufo di cioccolato bianco e fondente
con cuore di lampone

ricetta degli Chef Marion Lichtle e Anthony Genovese per il ristorante Il Pagliaccio – Roma
dedicata a Cyrano per “Assaggi di Teatro

[continua]

Cyrano, cuor di lampone

Il 28 dicembre 1897 l’opera Cyrano De Bergerac di Edmond Rostand
debutta al Théâtre de la Porte-Sain-Martin di Parigi

Assaggi di Teatro

“Greve ho l’anima ancor di un amor mai detto” Rostand, Cyrano de Bergerac
gallery

aforismi
ricetta

Marion Lichtle e Anthony Genovese de Il Pagliaccio interpretano per Assaggi di Teatro Cyrano de Bergerac di Rostand con…


promozioni


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il morbido e il croccante: tartufo di cioccolato bianco e fondente
con cuore di lampone e pennacchio di frutta di stagione

Come Cyrano nasconde i propri sentimenti per la preziosa Rossana, il tartufo di cioccolato cela un cuore di lampone, vermiglio segreto che si rivela inaspettato, preceduto dal “pennacchio” di frutta di stagione, replica golosa della non comune protuberanza e ultima parola pronunciata dal romantico poeta spadaccino nell’autunno dell’atto finale. (MLB)

<< Calendario domenica 11 ottobre 2009 h. 19.20 foyer teatro Argentina: degustazione di vini e golosità dolci e salate dell’alessandrino a cura del Palazzo del Monferrato
Collezionate le Cartoline Assaggi di Teatro con i piatti dedicati dagli chef agli spettacoli in scena al teatro di Roma
Assaggi di Teatro si ispira allo spettacolo Cyrano de Bergerac di Rostand con M. Popolizio, regia di Daniele Abbado (teatro Argentina)

Assaggi di Teatro 2009-2010 è un incontro di gusto
fra Roma gourmet e Teatro di Roma
realizzato con Assessorato alle Politiche della Cultura
e della Comunicazione del Comune di Roma per i teatri Argentina e India

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Babayaga

Assaggi di Teatro II edizione 2009

Incontro di gusto fra Roma gourmet e Teatro
ottobre 2009 – giugno 2010
Calendario >> Edizione 2009-2010 << Cos’è Assaggi di Teatro
Le opere del Teatro di Roma in scena al Teatro Argentina e al Teatro India sono interpretate per ASSAGGI DI TEATRO dagli chef Alfonso – Ernesto – Livia Iaccarino, Angelo Troiani, Anthony Genovese e Marion Lichtle, Davide Cianetti e Catia Sulpizi, Fabio Baldassarre, Giulio Terrinoni, Massimo Riccioli, Riccardo Di Giacinto, Salvatore Commisso e dal pasticcere Josephine Scorer.
Area stampa > comunicati stampa dell’iniziativa Assaggi di Teatro < Rassegna stampa cosa scrivono di Assaggi di Teatro i giornali e il web

Sempre nuove iniziative sono proposte agli spettatori e agli iscritti alla newsletter di Roma gourmet, dagli sconti in alcuni ristoranti e gastronomie, ai corsi di cucina sino agli omaggi gourmet degli chef, tutti da scoprire.

Promotori Patrocini
L’AUTUNNO porta la pioggia che la terra restituisce in frutti… i lamponi nel tartufo che cela il cuore di Cyrano, i funghi nel sartù di riso del non – banchetto di nozze di Filumena, le mele nella tavolozza di Certe notti, l’olio nuovo nell’illusione di caviale di Molto rumore per nulla, i porcini nelle tagliatelle intrecciate come i capelli di Pippi
Cyrano de Bergerac
regia Daniele Abbado

interpretato da
Anthony e Marion del ristorante
Il Pagliaccio
Il cuore segreto del piatto si rivela al palato alla fine, come l’amore per Rossana dell’eroe di Rostand
Festa di famiglia
da testi di Pirandello

interpretato dalla
Josephine’s bakery
Per la festa di famiglia pirandelliana, un’opera
di zucchero intensamente fragile e delicatamente solida
Filumena Marturano
da Eduardo De Filippo

interpretato da Alfonso e Ernesto Iaccarino del ristorante
Il Baby
Il sartù di riso è un anello nuzial-goloso che nel cerchio racchiude i valori familiari della condivisione e dell’unione
Pippi calzelunghe
da Astrid Lindgren

interpretato da Angelo Troiani del ristorante
Il Convivio Troiani
Una treccina di tagliatelle e gocce di olio al pomodoro confit richiamano l’amata fisionomia della bimba combinaguai
Molto rumore per nulla di Lavia da Shakespeare
interpretato da Massimo Riccioli del ristorante
La Rosetta
Il garbuglio di amorose trame e simmetrie è dipanato con una vivace matassa di spaghetti
che danzano con le alici
Certe notti
da Luciano Ligabue

interpretato da Angelo Troiani del ristorante
Il Convivio Troiani
La tavolozza del cielo
si frantuma come in un quadro puntinista: la luna è pesce crudo e le stelle girandole di mele
L’INVERNO è la stagione della rapa, del cavolo, dei legumi conservati nella dispensa per cucinare il tortino dedicato alla Piazza d’Italia… è l’argento della brina sulle biete che farciscono le Nuvole – raviolo… è la spuma dell’onda intorno alla barca che pesca gli scampi, rossi come le scene del goldoniano Impresario delle Smirne
To be or not to be
regia A. Calenda

interpretato da
Giulio Terrinoni del ristorante
Acquolina
Il quesito è sciolto con una preparazione che, reinventando con ironia un classico marinaro,
non sembra ma è
Le nuvole da Aristofane
regia di A. Latella

interpretato da
Anthony e Marion del ristorante
Il Pagliaccio
Vanno, vengono e certe volte sono… verdi, trasformate dalla fantasia del cuoco in gonfi ravioli cavalcati da gamberi
Bartleby lo scrivano
da H. Melville adatt. Daniel Pennac

interpretato da
Fabio Baldassarre
Tacchino, chele e zenzero, già protagonisti a teatro, sono assemblati fraternamente… nel sandwich d’autore
Piazza d’Italia
di M. Baliani
da Tabucchi
interpretato da Riccardo Di Giacinto del ristorante
All’oro
Il mondo arcaico contadino ispira un intenso idillio gastronomico fra tradizione e modernità
L’impresario d. Smirne di De Fusco da Goldoni
interpretato da Massimo Riccioli del ristorante
La Rosetta
Il rosso disegna spazi
e fisionomie dello spettacolo e del piatto dove tutto è purpureo: aglio, gamberi, triglie, corallo di granchio
Pippi Calzelunghe
da Astrid Lindgren
interpretato da Angelo Troiani del ristorante
Il Convivio Troiani
Una treccia di tagliatelle
e gocce di olio al pomodoro confit richiamano l’amata fisionomia della bimba combinaguai
Le signorine di Wilko da Iwaszkiewicz
interpretato da Riccardo Di Giacinto del ristorante
All’oro
Il sapore passito della memoria è racchiuso negli sferici cappellacci dove n’duja e astice risvegliano i ricordi
Shylock Mercante di V. da Shakespeare
interpretato da
Giulio Terrinoni del ristorante
Acquolina
Il trinomio oro eros esca diventa un boccone agrodolce da consumare in punta di dita e dal quale lasciarsi irretire
La PRIMAVERA risveglia gli orti dove ancora si consulta il calendario lunare per sapere quando seminare… la stessa Luna è a dialogo con Medea, maga delle erbe che nei boschi crescono accanto ai funghi, non solo porcini spugnole e finferli, ma anche sapide trombette da intrecciare agli scampi nella Danza di morte… e ogni verdura è novella e tenera, dai veli di cipolla fragili come il sussurro delle Ultime sette parole di Caravaggio, alle carote che nel ragù cuociono con pazienza: vero Oro di Napoli
Medea e la Luna da Alvaro regia di G. Cauteruccio
interpretato da
Anthony e Marion del ristorante
Il Pagliaccio
Dal bosco alla Luna con la maga, incantatrice del drago, conoscitrice di erbe, radici, funghi che nutrono e danno piacere
Danza di morte
da Strindberg

regia di G. Lavia

interpretato da
Catia e Davide Cianetti del ristorante Iolanda
La carola intreccia nella sua danza scampi, funghi e trombette di morte, in un girotondo di profumi e sapori
Le ultime 7 parole di Caravaggio di R. Cappuccio interpretato da Alfonso e Ernesto Iaccarino del ristorante Don Alfonso 1890 L’intensità delle ultime opere caravaggesche in un ritratto di cipolla che è anche una sintesi di filosofia gourmet
Olio di Marco Calvani
interpretato da Massimo Riccioli del ristorante
La Rosetta
L’olio è cibo e simbolo. Unisce e separa. Congiunge e disgiunge. Unge per far meglio scivolare…
L’oro di Napoli
di A. Pugliese

interpretato da Alfonso e Ernesto Iaccarino del ristorante Don Alfonso 1890
La pazienza è la ricchezza di Napoli e tanta ne serve anche per preparare il ragù, fra rito e tradizione
Finale di partita da Beckett regia Massimo Castri
interpretato
da Giulio Terrinoni del ristorante
Acquolina
Le ultime pedine della partita hanno il sapore del riso selvaggio e della mazzancolla
Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche di F. Timi
interpretato da Angelo Troiani del ristorante
Il Convivio Troiani
Un tiramisu fuori dai consueti schemi conclude l’edizione 2009-2010 di Assaggi di Teatro
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© Fotografie piatti: Roma gourmet; © Disegni 4 stagioni : Golly Bard
Assaggi di Teatro ® è un marchio registrato

 

Ricette degli chef – dolci

Riso al cioccolato fondente e granita di clementine

ricetta degli Chef Marion Lichtle e Anthony Genovese per il ristorante Il Pagliaccio – Roma
dedicata a  Il Laureato interpretato da Giuliana De Sio per “Assaggi di Teatro

[continua]

 

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Salvo dove diversamente indicato, testi e fotografie sono di Roma-gourmet ©

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Assaggi di Teatro

Cucina creativa e Teatro

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Affinità elettive

L’Arte incontra la Cucina d’autore

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Sguardi

Storie d’erranza

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Favole in tavola

Favole in versione golosa

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Aforismi gourmand

*Se t’inganno, prego el
cielo de perdere quello
che gh’ho più caro:
l’appetito.
* Arlecchino
servitor di due padroni

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Lo chef e la Luna

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I carciofi di Caravaggio

Viaggio gourmet
fra vita e opere
di Michelangelo
Merisi
detto
Caravaggio

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Articoli in abbonamento

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Pensiero di Vino

il vino mantiene
l’impronta del
legno in cui è
invecchiato

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Scaffale gourmet

il piacere
del testo goloso

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Piccoli musei

piccoli musei
grandi emozioni

 

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Miscellanea

Miscelannea di articoli e luoghi

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Asian Think

I migliori ristoranti di Cucina Asiatica contemporanea

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Chef’s anatomy

Interviste a *cuochi
e cuoche*

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Puntarelle tempestose

Roma gourmet non acquista nè consuma alcun alimento o bevanda la cui pubblicità strumentalizza il corpo delle donne, offendendone la dignità