Ricette degli chef – pasta
Candele spezzate con genovese di pollo e caciotta invecchiata
ricetta dello Chef Alfonso Iaccarino per il ristorante Don Alfonso 1890
S. Agata Sui Due Golfi (NA) dedicata a L’oro di Napoli per “Assaggi di Teatro“
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Candele spezzate con genovese di pollo e caciotta invecchiata
ricetta dello Chef Alfonso Iaccarino per il ristorante Don Alfonso 1890
S. Agata Sui Due Golfi (NA) dedicata a L’oro di Napoli per “Assaggi di Teatro“
Concerto di limoni
ricetta dello Chef Alfonso Iaccarino per il ristorante Don Alfonso 1890
S. Agata sui due Golfi (NA)
Assaggi di Teatro | ![]() |
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“Vi mando questo quadro. Sono io: sono io come mi trovo adesso.” Lettera di Caravaggio inviata poco prima di morire a papa Paolo V |
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![]() ![]() biografia ![]() |
![]() Alfonso, Livia ed Ernesto Iaccarino interpretano per Assaggi di Teatro Le ultime sette parole di Caravaggio di R. Cappuccio al ristorante Don Alfonso 1890 con… i veli di cipolla cotti sotto la cenere con gamberetti, lardo d’Irpinia e olive nere
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La lettera prosegue: “Qui vedete la mia sofferenza, vedete il mio dolore, la mia angoscia per l’atto criminale di cui disperatamente mi pento” e accompagna la tela Davide con la testa di Golia che è anche un drammatico autoritratto. È del Merisi il volto emaciato e tumefatto di quel Golia dalla bocca spalancata in un muto urlo. Un’intensità raccolta dalla famiglia Iaccarino con il piatto dedicato ad Assaggi di Teatro che, con i suoi sette ingredienti principali (cipolla, gamberi, riso, olive, olio, lardo, prezzemolo), è sintesi di una ben riconoscibile filosofia di cucina fatta di amore per la natura, fantasia, leggerezza, genuinità, modernità, colore, energia. (MLB) |
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<< Collezionate le Cartoline Assaggi di Teatro con i piatti dedicati dagli chef agli spettacoli del Teatro di Roma |
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<< info sullo spettacolo Le ultime sette parole di Caravaggio regia di Riccado Cappuccio in scena al teatro India |
© fotografia piatto: Fam. Iaccarino |
Assaggi di Teatro 2009-2010 è un incontro di gusto
fra Roma gourmet e Teatro di Roma
realizzato con Assessorato alle Politiche della Cultura
e della Comunicazione del Comune di Roma per i teatri Argentina e India
promotori
sponsor tecnici Babayaga |
Veli di cipolla cotti sotto la cenere
con gamberetti, lardo d’Irpinia e olive nere
ricetta degli Chef Alfonso ed Ernesto Iaccarino per il ristorante Don Alfonso 1890
S. Agata sui due Golfi (NA)
dedicata a Le ultime sette parole di Caravaggio per “Assaggi di Teatro“
Sartù di riso con funghi, polpettine di carne e fegatini
ricetta dello Chef Alfonso Iaccarino – ristorante Don Alfonso 1890
S. Agata sui due Golfi (NA)
dedicata a Filumena Marturano di E. De Filippo per “Assaggi di Teatro“
“L’uso delle piante è di tale importanza per tutto il corso della nostra esistenza che non è possibile vivere adeguatamente e civilmente senza di loro…”
John Evelyn, Cose acetose, il libro dell’insalata (Acetaria, a Discourse of Sallets)
Alla fine del Cinquecento un allievo di Paracelso, il chimico Osvaldo Crollio, propone una teoria in base alla quale forma, colore e gusto delle piante sarebbero segni lasciati dalla natura per farne capire le caratteristiche. Applicata ai germogli della pianta di asparago, detti turioni, di forma cilindrica e con la parte superiore più voluminosa, la simbologia non è difficile da immaginare. Senza tanta malizia, ma con le antiche credenze vive nella mente, lo chef Alfonso Iaccarino guarda a I ponti di Madison County di Robert James Walzer messo in scena da Lorenzo Salveti, si ispira alle scene nelle quali il nascente amore muove i primi passi in cucina e immagina che galeotte siano proprio le verdure, provenienti dall’orto e dalla campagna, asparagi in primis, che i due protagonisti insieme nettano, raschiano, sminuzzano… Partendo da questa suggestione lo Chef intesse per Assaggi di Teatro una sensuale trama di sapori catturati nell’orto de Le Peracciole sulle rocce a strapiombo sul mare del promontorio di Punta Campanella, di fronte a Capri. Ecco allora il cavolfiore farsi eterea crema sulla quale è mollemente adagiata una chela di astice confit, in un contrasto di colore che il fotografo del Nationl Geographic certo apprezzerebbe, magari centellinando un bicchiere di Vermentino. Anticamente si credeva che fosse sufficiente sotterrare delle corna forate di montone (simbolo della potenza sessuale) per far crescere l’asparago, prescritto come afrodisiaco anche nel Rinascimento, con la raccomandazione di mangiarlo caldo “con un poco di sale e butirro”. In effetti la pianta, soprattutto quella selvatica, è ricca di sostanze energetiche: vitamine A, B, B2, aminoacidi e oligoelementi. Migliora le funzioni renali e rimuove i sedimenti. I turioni sono quindi associati dallo chef alla storia d’amore narrata a teatro e la Variazione di asparago verde, bianco e selvatico è il piatto dedicato dalla famiglia Iaccarino ad Assaggi di Teatro dal 15 aprile al 3 maggio. L’asparago classico è pastellato e abbinato a una salsa di mentuccia, l’asparago bianco viene grigliato e ravvivato da una salsa di peperone arrostito, mentre l’asparagina selvatica con la sua citronette ai grani di mostarda regala piacevoli brividi, prolungati dal Vermentino che conserva i sapori degli agrumi radicati nelle terre affacciate sul Mediterraneo. Il broccolo romano diventa un mare denso e pastoso nel quale si pescano bocconi golosi di cappesante, acciughe di Cetara e pomodoro disidratato, a ricordare i prodotti che la protagonista, originaria del Sud Italia, porta nella patria adottiva, la verde Iowa negli Stati Uniti. Al momento del dolce l’evocazione all’orto è più forte e sensuale che mai, a partire dalla tentatrice macedonia di fragole, banane al cardamomo e crema Chantilly. L’apoteosi golosa arriva poi col Concerto di limoni di Alfonso Iaccarino, dove gli agrumi del desiderio, simbolo della tavola mediterranea e prelibata icona del Sud, sono diretti con intesa perfetta dallo chef che ha inventato la cucina moderna napoletana. I preziosi limoni a forma oblunga sono ben riconoscibili nella coppa-graal che contiene la crema, contornata dalla fettina fritta e zuccherata, da bignè farciti e da un mare dorato di salsa agrumata nel quale si fa volentieri naufragio. Maria Luisa Basile |
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Assaggi di… Asparago |
Assaggi di… gusto |
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Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto fra Roma gourmet, ETI Ente Teatrale Italiano, Assessorato alle Politiche della Cultura e della Comunicazione del Comune di Roma main sponsor in collaborazione con si ringraziano Babayaga |
Variazione di asparagi:
Asparago pastellato con salsa di mentuccia
Asparago bianco con salsa di peperone arrostito
Asparagina con citronette ai grani di mostarda
ricetta dello Chef Alfonso Iaccarino – ristorante Don Alfonso 1890
S. Agata sui due Golfi (NA)
dedicata a I ponti di Madison County di L. Salveti per “Assaggi di Teatro“
“Voltaire osservò, nel suo Dizionario filosofico, che se un povero rosicchia un osso di montone di venerdì, finisce dritto all’inferno, mentre chi, sempre di venerdì , si compra e mangia un’orata da uno scudo trova aperte le porte del Paradiso.”
Giovanni Rebora, La civiltà della forchetta
Contrariamente all’opinione diffusa che mangiare molto a cena conduca a sonni quantomeno agitati, un personaggio del Gargantua e Pantagruele sostiene che chi vuole sognare per predire il futuro, deve andare a letto satollo. Un accorgimento tentato da Masaniello, al secolo Tommaso Aniello, che trascorse gli ultimi giorni fra banchetti e bevute, ma i cui sonni non gli annunciarono la fine imminente, preceduta, pare, da follia causata da avvelenamento. A questo amato eroe del popolo napoletano simbolo di libertà, al suo antico mestiere di pescivendolo e ittico contrabbandiere, come alle capacità oratorie raccontate nel musical Masaniello di Tato Russo, Alfonso Iaccarino dedica per Assaggi di Teatro una serie di piatti nei quali il pesce danza girotondi di gusto. Del resto, come Petronio Arbitrio fa dire a Trimalcione nel Satyricon, proprio “sotto il segno dei Pesci nascono cuochi e retori”, uniti da un destino affine: maneggiare, condire e offrire il cibo i primi e la parola i secondi. Il piatto che si accinge poi a entrare in pista fa la felicità del gourmand più esigente: spaghetti al tè verde con polpose ostriche e perle di caviale. Qui l’eleganza naturale del piatto si fonde con gli ingredienti vegetali miscelati nel tè e il gusto intensamente salmastro di ostriche e caviale trova un complice raffinato nel vino bianco. L’amarena che circonda il sorbetto di pera, ricorda, per il colore violento e il sapore acre, la fine cruenta dell’eroe popolare in bilico fra mito e realtà storica, che prima di lasciarsi inebriare e travolgere dal potere, ottenne per i napoletani – al grido di “Viva il re di Spagna, mora lo malogoverno” – una costituzione e un breve sogno del cambiamento. “L’uomo è nato libero, e dappertutto è in catene.” Maria Luisa Basile |
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Assaggi di… Paranza |
Assaggi di… gusto |
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Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto fra Roma gourmet, ETI Ente Teatrale Italiano, Assessorato alle Politiche della Cultura e della Comunicazione del Comune di Roma main sponsor in collaborazione con si ringraziano Babayaga |
Frittura di Paranza, calamari, gamberi e verdure
con maionese alla barbabietola
ricetta dello Chef Alfonso Iaccarino – ristorante Don Alfonso 1890
S. Agata sui due Golfi (NA)
dedicata al musical Masaniello di Tato Russo per “Assaggi di Teatro“
Cappelli di pasta farciti di maiale nero casertano alle spezie d’Oriente e fonduta di parmigiano
ricetta dello Chef Alfonso Iaccarino per il ristorante Don Alfonso 1890
S. Agata sui due Golfi (NA)