La merenda gourmet del fanciullo ingenuo
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Riccardo Di Giacinto racconta che da bambino la merenda preferita era a base di acciughe e burro. La rielabora in una ricetta di gusto moderno, dedicandola al fanciullo e ai colori della tela caravaggesca
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Il giovane ha un viso tondo e un po’ stolto sotto il cappello piumato. Indossa una giubba ocra e ha lo sguardo ammaliato dagli occhi della bella zingara dal candido turbante e il sorriso finto, tanto da non accorgersi del gesto con cui lei, mentre gli legge la mano, gli sfila l’anello. La scena è emblema del perpetuo e universale gioco dei sensi tra donna e uomo, dell’eterno inganno. I colori della tela, ocra, bianco, rosso sono ripresi dalla merenda dell’infanzia dello chef Riccardo Di Giacinto a base di acciughe e burro, trasformata in uno stuzzicante Carpaccio di acciughe con bianco di zucchine crocchette di burro d’alpeggio e pomodorini passiti. (MLB)
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“Non so qual sia più maga / O la donna, che fingi / O tu che la dipingi / Di rapir quella è vaga / Coi dolci incanti suoi / Il core e’l sangue a noi. / Tu dipinta, che appare / Fai, che viva si veda. / Fai, che viva e aspirante altri la creda.” Madrigale composto per il quadro da Gaspare Murtola |
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Dario Fo, nello spettacolo teatrale dedicato a Caravaggio, una mostra impossibile (2005), ricorda come l’immagine della Buona ventura sia stata usata anni fa per reclamizzare una banca. “La buona ventura vi aspetta” diceva la didascalia del manifesto, incoraggiando a versare i propri risparmi in cambio di una grande fortuna. Ai pubblicitari era probabilmente sfuggita la vera rappresentazione dell’opera: un furto. E si diverte Fario Fo a invertire anche il messaggio pubblicitario della banca: “Attenti, qui col pretesto di promettervi la fortuna, la banca vi scippa dei vostri beni!”. |
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Caravaggio, una mostra impossibile  |
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Buona ventura di Caravaggio
è esposta alla Pinacoteca Capitolina di Roma |
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Bibliografia caravaggesca |
Rivalutazione di Caravaggio e del pesce azzurro
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Le acciughe appartengono alla categoria del pesce azzurro oggetto di un’importante rivalutazione da parte dei nutrizionisti che lo consigliano per la ricchezza di acidi grassi polinsaturi, soprattutto omega 3, utili nella prevenzione delle malattie cardiocircolatorie. Giulio Terrinoni unisce alici (ricche di proteine a elevato valore biologico, simili a quelle di carne e uova) e puntarelle in un piatto che profuma di mare e di orto …ricetta
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Caravaggio è stato rivalutato come artista solo nel secolo scorso, dopo un lungo periodo nel quale era stato sottovalutato e considerato come un avventuriero, un masnadiero, a volte anche un cattivo pittore a causa del fatto per molto tempo qualunque tela con forti effetti di chiaroscuro gli veniva attribuita. La sua vita disordinata, lo sprezzo delle convenzioni, le dubbie amicizie fanno apparire il Merisi come a un artista proto-bohémien, anche se nella Roma del suo tempo i temperamenti violenti, la disinvoltura con la quale si recava offesa e le liti fra artisti erano molto frequenti, quasi la norma. L’immagine di un Caravaggio fosco consolidata nei secoli si è rovesciata quando nell’Ottocento si è imposto il mito dell’artista maledetto e trasgressivo (come Rimabud e Baudelaire), ossia dotato delle caratteristiche fino a quel momento attribuite al Caravaggio. Analogo destino culinario è stato riservato al pesce azzurro, ieri poco pregiato e riservato alle tavole povere, oggi rivalutato da nutrizionisti e cuochi. (MLB)
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Si pensi che uno dei principali biografi del Merisi fu Giovanni Baglione, che era un suo acerrimo nemico e probabilmente interessato a presentare il rivale in una luce negativa. |
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Autoristratto di Caravaggio nel Martirio di San Matteo  |
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L’Autoritratto è nel Martirio di San Matteo di Caravaggio
esposto nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma |
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Bibliografia caravaggesca
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L’umiltà, Caravaggio e le acciughe di Massimo Riccioli
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L’acciuga, o alice come è comunemente chiamata a Roma, è cucinata da Massimo Riccioli in etereo abbinamento a ricotta, peperoncini dolci e fiori di zucca in una ricetta di semplice esecuzione. Stuzzicante.
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Caravaggio chiama una zingara che passa per strada e la dipinge tale e quale. Madonne, santi, angeli e dei sono tratti dalla strada. Per questo la Madonna di Loreto (o Madonna dei pellegrini) piace ai popolani che nei due viandanti inginocchiati (con i piedi sporchi in evidenza, come nella Crocifissione di San Paolo) riconoscono se stessi e si ritrovano collocati sugli altari, investiti della dignità che nei propri cuori sentivano di possedere. Caravaggio è il primo a mostrare questa bellezza altra, ad amare la realtà direttamente osservata, a ritrarre gli umili. Ecco una Vergine rappresentata come una lavandaia con le vesti rimboccate, Sant’Anna come una vecchia squarquoia e Amore come un marmocchio qualunque. Genti semplici che si alimentano di cibi poveri, come le acciughe, pesce azzurro un tempo poverissimo e oggi rivalutato da nutrizionisti e cuochi marinari come Massimo Riccioli che ne propone mille e una variazione. (MLB)
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Caravaggio prende una donna e la finge “ma-donna”: la veste di di blu e rosso e aggiunge un’aureola per renderla riconoscibile. (Bellori) |
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L’opera è dipinta fra 1604 e 1605.  |
La madonna incarna la Chiesa cattolica che accoglie i penitenti e offre la remissione dei peccati.
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“Egli non sapeva uscir fuori dalle cantine” scrive il critico Berenson richiamando involontariamente Dostoevskij. “Lì, nel mio lurido, puzzolente sottosuolo, il nostro topo offeso, maltrattato e deriso, si sprofonda immediatamente in una fredda, velenosa e soprattutto eterna malignità”
Fedor Dostoevskij, Memorie del sottosuolo
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Nelle due figure inginocchiate si potrebbero riconoscere il committente, Ermete Cavalletti, e la madre. |
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Madonna di Loreto (o Madonna dei pellegrini) di Caravaggio
è esposta nella chiesa di Sant’Agostino a Roma
sull’altare della cappella Cavalletti |
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Bibliografia caravaggesca
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Assaggi di Teatro |
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“Ah, se il cuoco la pensasse come me!”
William Shakespeare, Molto rumore per nulla |
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Massimo Riccioli interpreta per Assaggi di Teatro Molto rumore per nulla da William Shakespeare, regia G. Lavia al ristorante
La Rosetta con…
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…Spaghetti con girotondo di acciughe marinate e fritte
e finto caviale di olive e capperi
“La pesca migliore / è quando vedi il pesce tagliar l’acqua d’argento / con i suoi remi d’oro per inghiottire / avidamente l’esca traditora”… i versi rivolti a Ero dalla damigella Orsola rappresentano un’esca irresistibile per lo chef di cucina marinara Massimo Riccioli che interpreta la commedia musicale dipanando il garbuglio di amorose trame e simmetrie con un’altrettanto vivace matassa di spaghetti. Volteggiando nel piatto insieme alle alici e all’illusione di caviale creata dai coriandoli di capperi e olive nere, i vermicelli fanno esclamare “quivi s’affollano le voglie tenere, delicate…”! (MLB)
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Molto rumore per nulla di William Shakespeare, regia Gabriele Lavia – Teatro di Roma, Compagnia Lavia-Anagni (teatro Argentina)
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Assaggi di Teatro 2009-2010 è un incontro di gusto
fra Roma gourmet e Teatro di Roma
realizzato con Assessorato alle Politiche della Cultura
e della Comunicazione del Comune di Roma per i teatri Argentina e India
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