La Filosofia in cucina
Francesca Rigotti
Bologna, Il Mulino – Intersezioni, 2004
9.80 €
La parola è cibo, la conoscenza è alimentazione, il sapere è sapore, la scrittura è cucina. Così scrive la professoressa Francesca Rigotti nell’introduzione al saggio scritto nel 1999 dove fa incontrare due antichissime attività, filosofare e cucinare.
Conoscere e mangiare, parola e cibo sono fatti della stessa pasta: divorare un libro, digerire un concetto, masticare un po’ di latino, avere sete di sapere sono tutte metafore che manifestano questa familiarità e mostrano come le parole siano nutrimento della mente. L’elaborazione dei cibi al pari di quella delle idee è retta dall’abilità di combinare l’unico col molteplice, dalla perizia di contrapporre e congiungere elementi in un universo ordinato secondo leggi, logiche e rituali precisi.
Francesca Rigotti fa entrare il lettore in un laboratorio di filosofia culinaria, in una cucina filosofica dove il mondo della cucina e quello della filosofia si riuniscono: mangiando olive e fichi secchi con Platone, seduti alla tavola di Kant, accovacciati sull’erba per una merenda in compagnia di Kierkegaard, pelando patate con Wittgenstein le idee si gustano un po’ di più e la pregnanza culturale del cibo familiare si capisce meglio.
Incipit
Conoscere e mangiare, parola e cibo sono fatti della stessa pasta, sono figli della stessa madre: la fame. Conoscendo tutti questa esperienza, capiamo e usiamo con naturalezza il linguaggio della conoscenza alimentare, della parola che è cibo.
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