Roma gourmet ha incontrato e intervistato Agata Parisella, sensibile e raffinata interprete della cucina tradizinale romana, rivisitata in chiave moderna e creativa nel ristorante condotto insieme al marito e alla figlia Agata e Romeo.
Agata Parisella proviene da una famiglia di ristoratori. Oggi dove trae nuovi stimoli per ideare i piatti?
Mi piace viaggiare, scoprire, conoscere, avere una conoscenza diretta. Appena ci è possibile io e Romeo partiamo per andare alla ricerca di prodotti e per trovare nuovi sapori, profumi, colori. Sono esperienze importanti per me.
Ha in programma un viaggio a breve?
Un breve viaggio in Piemonte. Conosciamo molti produttori e per il ristorante facciamo arrivare i formaggi di Langa, la nocciola tonda gentile, il cioccolato e naturalmente i vini. E poi c’è la carne di qualità, come quella proveniente dalla Fiera del Bue grasso di Carrù.
Nella creazione di nuovi piatti sono dunque fondamentali questi viaggi?
Noi interiorizziamo le esperienze che compiamo. Diventano parte di noi e ci arricchiscono. I viaggi, l’arte, costituiscono un patrimonio che mi è sicuramente utile nei momenti creativi, ma che uso in maniera naturale, quasi inconsapevole.