Diverse librerie a Roma ospitano una caffetteria, ma in quelle delle librerie Feltrinelli si respira un’aria da grande mela. Sarà perché non sono mai deserte, o perché in molti vi si danno appuntamento per parlare di lavoro o di amori in corso, sarà perché ci si fa sempre volentieri una sosta con un caffè o un tramezzino per sbirciare un libro, una rivista o il giornale.
Tavolini della libreria Feltrinelli in Galleria Alberto Sordi
La caffetteria di Torre Argentina si distingue per l’aria condizionata da spedizione in Antartide, le tante sedie ai tavolini (bravo chi ne trova uno libero), le citazioni con caratteri a prova di miopia (Leggete per vivere, dice Gustave Flaubert) e gli sgabelli della lunga mensola dalla quale si domina l’ingresso della libreria e soprattutto la fermata dove gli autobus scaricano gente a getto continuo. Quella all’ultimo piano della Galleria Colonna (che si chiama Galleria Sordi ma tanto nessuno la chiama così) per il barista dall’aria paterna, il divanetto in pelle nera molto adatto per sfogliare i grandi libri di fotografia, i tanti tavolini ai quali si trova sempre posto, i tramezzini che non sono né buoni né cattivi e la gigantografia del pranzo del film Harry ti presento Sally in cui Meg Ryan sta per esibirsi nella celebre simulazione orgasmica.
© Maria Luisa Basile – riproduzione vietata |