È trascorso solo qualche decennio dacchè il naturalista svedese Linneo ha catalogato la pianta del caffè quando nel 1760 viene dipinta la guache che ritrae l’imperatrice d’Austria Maria Teresa mentre versa una tazza dl caffè al marito. Il quale assiste beato in vestaglia e turbante, esotico richiamo ai lontani mercati orientali di provenienza della corroborante miscela.
Nello stesso anno apre i battenti a Roma l’Antico Caffè Greco, oggi unico Locale Storico d’Italia della città capitolina e di una bellezza ormai fuori dal tempo.
L’Imperatrice d’Austria Maria Teresa versa il caffè al marito
Formidabile il pedigree degli ex frequentatori che qui sedevano. “Moravia si dà al lusso e allo spreco / tra gli specchi del vecchio Caffè Greco” canzonava una strofetta degli anni trenta il già celebre scrittore, del resto preceduto da nomi illustri come Goethe, Stendhal, Byron, Wagner, D’Annunzio. Se poi un cardinale siede al Greco la leggenda vuole che diventi papa, come accadde a Gioacchino Pecci, divenuto Leone XIII. In realtà ai tavolini in marmo della celebre sala "omnibus", stuccata e tappezzata di quadri e specchi, oggi fanno ormai sosta quasi solo i turisti, gli unici disposti ad accettare il dazio dei favolosi ricarichi per portare a casa una foto ricordo. Vivacità e brio si sono spostate al banco, sempre affollato per veloci caffè, buoni cornetti e aperitivi con vista su Via Condotti.
© Maria Luisa Basile – riproduzione vietata
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