Non poteva mancare un ristorante nella via dove un tempo gli artigiani degli oggetti in coccio, i Vascellari, fabbricavano i boccali usati per servire il vino nelle osterie. A loro il poeta Giuseppe Gioacchino Belli rivolse un sonetto intitolato La compagnia de' Vascellari dedicato alla suggestiva processione che gli artigiani una volta all’anno srotolavano per le vie di Trastevere. Ai nostri giorni la sfilata è quella dei golosi, molti dei quali stranieri e americani, che all’Asinocotto trovano il benvenuto della cucina di Giuliano Brenna, lo chef originario di Varese che dopo varie esperienze è approdato su questo lato tranquillo del quartiere Trastevere.
Il locale è accogliente e raccolto, merito dei soffitti in legno, delle luci calde, delle pareti colorate decorate a trompe l’oeil con rametti che scendono verso i tavoli apparecchiati con eleganza. La costante delle preparazioni di cucina è la presenza di spezie, aromi e verdure, cifra tenace di una cucina che guarda al Mediterraneo e che è rintracciabile già nella tartare di barbabietola con sedano rapa marinato, vero cavallo di battaglia fra gli antipasti. Si prosegue con ravioli ripieni di baccalà con limone e menta e petto d’anatra al miele di corbezzolo e albicocca. Un’alternativa alla Chocolate Decadence che fra cioccolato burro e uova è una debacle dietetica, può essere la mousse di cioccolato Santo Domingo con sedano sciroppato, da accompagnare a un vino dolce al bicchiere. O a un tè scelto dalla carta creata attingendo alla Maison de Thé Mariage Frères di Parigi.
Tornati in strada, passeggiando fra i bassi palazzetti, si può stemperare il ricordo di spezie e cioccolato nei versi meno teneri ma sicuramente gustosi che il Belli indirizzò ai Vascellari: “Si ccaso mai, sor faccia de pangiallo, / l'arreggemo noi puro er bardacchino. / Ch'edè? nun zemo indeggni de portallo? / E vvoi chi ssete? er fio der re Ppipino? / Nun t'aricordi ppiù, bbrutto vassallo, / de quelli scarponacci da bburino / quanno a le mano sce tienevi er callo / e mmaggnavi a ppagnott' eccortellino? / Oggi che cc'è er Zantissimo indisposto / potressi armanco usà pprudenza, e a cquelli / che ssò pprima de té ccedeje er posto. / Er bardacchino tocca a li fratelli / de segreta: epperò ssor gruggno tosto / Levàtevesce for da li zzarelli”.
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