“… l’abbacchio della campagna romana è squisito e tale da poter comparire degnamente alla mensa del più raffinato buongustaio.”
Ada Boni, Il talismano della felicità
Una gallina moltiplicata per una gallina fa una gallina: prima erano due e adesso ne è rimasta una sola. E l’altra dove è andata a finire?
Malerba, Le galline pensierose
“Sfrutta al meglio la graziosa accondiscendenza del rognone di vitello, moltiplica le sue metamorfosi: puoi dirlo a ragione camaleonte della cucina, senza timore di recargli offesa”. Raccomandazione ai cuochi del gastronomo Des Essarts
Rimpinzarsi nei giorni di festa è sempre stata l’ambizione, la gioia e l’orgoglio naturale dei poveri.
Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano
Maigret guardava la carne rosa del cosciotto d’agnello… era veramente appetitoso… Aveva fame. C’era quel gustoso cosciotto a qualche centimetro dal suo naso. Due pezzetti tagliati restavano sul piatto. Ne prese uno con le dita e lo mangiò, sempre parlando come se fosse stato, anche lui, della stessa famiglia.
Georges Simenon, Maigret al Liberty bar
“Sarebbe bastato l’aroma a saziarmi” scrisse il poeta romano Venanzio Fortunato dello spezzatino che Radegonda, un tempo regina dei Franchi, gli aveva servito. Radegonda aveva fondato un Monastero nei pressi di Poitiers, e la fama delle sue eccellenti capacità culinarie fu diffusa in tutta Euroa dai numerosi pellegrini che avevano gustato la sua cucina. A proposito: Fortunato rimase al Monastero, divenne cappellano e morì come Vescovo di Poitiers.
La lavorazione di un chilogrammo di carne bovina produce 16 chilogrammi di anidride carbonica… Allevare, nutrire, macellare, tagliare, tritare un bovino genera, per chilo di carne prodotta, quattro volte più emissioni nocive di un chilo di carne suina e dieci volte più di un chilo di carne di pollo.
Vittorio Zucconi, La repubblica delle donne, 13 giugno 2009
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