Dove boccheggiano i cefali, le aragoste, le anguille, i calamari o le seppioline intinte nella loro foschia, ivi si sprigiona una marina delizia che mette in fuga gli eserciti del Cattivo gusto e dell’Uggia: nel nostro animo si accendono attraverso le nari, fantasie di fiumi e di fontane e i cori gocciolanti dei tritoni e delle nereidi, con codazzo infinito di pesci d’ogni freschezza e sapore. Fin qui Carlo Emilio Gadda ne Le meraviglie d’Italia, genio assoluto della letteratura italiana e navigato gourmet. Il capitolo nuovo e altrettanto stuzzicante per i suddetti esemplari inizia quando vengono scelti da Massimo Riccioli, vivace e ingegnoso chef di mare della Capitale che nel 1999 al ristorante La Rosetta ha affiancato il vicino Riccioli cafè che sorge proprio dove un tempo, in piazza delle Coppelle, si teneva un mercato del pesce.
Pesce crudo del Mediterraneo e funghi porcini
Aperto ai riti gourmet di tutte le ore della giornata, dalle 10 del mattino alle 2 di notte, il Riccioli cafè è un locale moderno e di tendenza con anima bistrot e atmosfera newyorkese. Nato come laboratorio flessibile e versatile, conferma in ogni momento del giorno questa sua vocazione, con la cura nella presentazione del breakfast, l’azzeccata formula del lunch leggero ma d’autore, la raffinata carta dei tè, la pensata antologia dei cocktail, l’attenzione dedicata alla carta di vini e distillati, ma anche alla scelta di musica e illuminazione.
Gli sfizi della carta spaziano dalle ostriche al sushi mediterraneo alle marine delizie dei crudi. Ricciola, scampi, gamberi, tonno, seppie freschissimi e conditi il minimo indispensabile – una goccia di aceto balsamico sul gambero, un filo d’olio sulla ricciola, un lampone sul tonno - a renderli perfetti. Non solo pesce crudo comunque, ma anche preparazioni calde, un buffet di insalate da assemblare a piacere, salumi e formaggi, macedonie di frutta e dolcezze finali.
© Maria Luisa Basile – riproduzione vietata
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