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Calendario Assaggi di Teatro 2008-2009

Il calendario completo delle dediche degli Chef ad Assaggi di Teatro 2008-2009 da ottobre 2008 a maggio 2009 per i teatri Quirino e Valle di Roma

7 – 26 ottobre Và dove ti porta il cuore
Teatro Quirino
chef Massimo Riccioli
La Rosetta
14 – 26 ottobre Sotto paga! Non si paga!
Teatro Valle
chef Angelo Troiani
Il Convivio Troiani
28 ottobre – 16 novembre Otello
Teatro Quirino
chef Anthony Genovese
Il Pagliaccio
28 ottobre – 9 novembre Lillipupa
Teatro Valle
chef Alfonso Iaccarino
Baby – Aldrovandi
18 novembre – 7 dicembre Todo modo
Teatro Quirino
chef Massimo Riccioli
La Rosetta
11 – 23 novembre Magic People Show
Teatro Valle
chef Alfonso Iaccarino
Baby – Aldrovandi
9 dicembre – 4 gennaio Il divo Garry
Teatro Quirino
chef Angelo Troiani
Il Convivio Troiani
25 novembre – 14 dic. Il Vangelo secondo Pilato
Teatro Valle
chef Agata Parisella
Agata e Romeo
16 dicembre – 6 gennaio Scrooge
Teatro Valle
chef Severino Gaiezza
Enoteca Palatium e
chef Giulio Terrinoni Acquolina
7 – 18 gennaio La pelle
Teatro Valle
chef Agata Parisella
Agata e Romeo
9 gennaio – 1 febbraio Il laureato
Teatro Quirino
chef Anthony Genovese
Il Pagliaccio
20 gennaio – 8 febbraio Il dubbio
Teatro Valle
chef Massimo Riccioli
La Rosetta
3 febbraio – 1 marzo I due gemelli veneziani
Teatro Quirino
chef Anthony Genovese
Il Pagliaccio
10 – 22 febbraio La caccia
Teatro Valle
chef Angelo Troiani
e chef Giulio Terrinoni Acquolina
25 febbraio – 1 marzo Sogno di una notte di mezza estate e Il mercante di Venezia – T. Valle chef Alfonso Iaccarino
Baby – Aldrovandi
3 – 15 marzo Casa di bambola
Teatro Valle
chef Agata Parisella
Agata e Romeo
4 – 22 marzo Masaniello
Teatro Quirino
chef Alfonso Iaccarino
Baby – Aldrovandi
24 marzo – 9 aprile Ditegli sempre di si
Teatro Quirino
chef Angelo Troiani
Il Convivio Troiani
17 – 29 marzo La strada
Teatro Valle
chef AnthonyGenovese
Il Pagliaccio
31 marzo – 9 aprile La badante
Teatro Valle
chef Angelo Troiani
Il Convivio Troiani
15 aprile – 3 maggio I ponti di Madison County
Teatro Quirino
chef Alfonso Iaccarino
Baby – Aldrovandi
16 – 26 aprile Le invisibili
Teatro Valle
chef Massimo Riccioli
La Rosetta
5 – 17 maggio Marlene
Teatro Quirino
chef Agata Parisella
Agata e Romeo
maggio Danza conteporanea
Teatro Valle
chef Massimo Riccioli
La Rosetta
19 – 31 maggio La rosa tatuata
Teatro Quirino
chef Massimo Riccioli
La Rosetta
Presentazione Assaggi di Teatro – cartella stampa
Edizione 2008-2009
Progetto ideato e curato da Maria Luisa Basile 7 ottobre 2008

A cura dell’Ufficio stampa di Roma gourmet ufficiostampa@roma-gourmet.com

Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto
fra Roma gourmet e ETI Ente Teatrale Italiano
per i Teatri Valle e Quirino
realizzato in collaborazione con
Assessorato alle Politiche della Cultura
e della Comunicazione del Comune di Roma

main sponsor

in collaborazione con

si ringraziano

Babayaga

Fotografia in alto: Calendar, Be happy now

Ricette degli chef – pesce

Astice blu allo Xeres Montilla-Moriles 1927
con cappuccino di latte di capra al gelsomino e salsa tropicale

ricetta dello Chef Anthony Genovese per il ristorante Il Pagliaccio – Roma
dedicata a Il Laureato interpretato da Giuliana De Sio per “Assaggi di Teatro”

[continua]

Ritratto di signora con clementine

“Io non sono una donna, sono un mondo.”
Gustave Flaubert, La tentazione di Sant’Antonio

Se ognuno è soggetto solo per se stesso e nella sua realtà solo se stesso può cogliere, l’altro è sempre mistero. Simone de Beauvoir ne Il secondo sesso scrive che agli occhi degli uomini questo mistero diventa flagrante nell’altro femminile. Sfinge, angelo o demone, la letteratura, il teatro e il cinema sono popolati di miti femminili e fra questi brilla quello cinematografico di Mrs Robinson-Anne Bancroft, intramontabile icona di fascino interpretata da Giuliana De Sio ne Il laureato di Teodoro Cassano.

Mrs Robinson è una donna bella, vitale e affascinante, ironica verso se stessa e il proprio matrimonio, privo ormai di alcuna corrispondenza di carne e di anima. La sua sensualità è distante da quella dell’infantile Lolita, della “peccatrice” Moll Flanders o dell’amante Duras. Seppure in ribellione con perbenismo della società borghese in cui vive, è lontana anche delle eroine stendhaliane, che scacciano la noia del mondo con i loro sogni, desideri, gioie ed emozioni. Eppure Mrs Robinson è una donna che strappa al sonno, è carne, bocca, chiave, porta, ponte per il giovane protagonista maschile, è come una Beatrice che inizia Dante-Benjamin all’al di là.
È un omaggio alla seduzione la tavola imbandita da Anthony Genovese che trasforma Il Pagliaccio in una Petite maison pari per raffinatezza a quella dove il libertino Marchese de Trémicour uscito dalla penna di Jean Francois de Bastide mette in scena le sue schermaglie amorose e “attende al varco” la ritrosa convitata, facendo calare dal soffitto un tavolo ricolmo di cibi e vini irresistibili.

La spudorata sensualità della burrata con ovetto di quaglia in pastella punteggiata da uova di salmone come da efelidi, si protende verso le scioglievoli carezze della terrina di fegato grasso in crosta di pop-corn, servita con stuzzicanti mele cotogne e gelato al pan di spezie accese di godimento puro dal vino passito.
Ed è forse una citazione alla sofisticata eleganza Mrs Robinson e al Cantico dei Cantici (“I tuoi capelli sono greggi di capre… La tua guancia è un melograno… i tuoi seni sono due pavoni… C’è latte e miele sotto la tua lingua”) la provocante polpa di Astice blu, esibito nudo del carapace, arrostito e sfumato allo Sherry Oloroso, a colloquio con un saporoso frappè al latte di capra con gelsomino e citronella e voluttuosi sorsi di vino.

Sembra fremere di desiderio l’ostrica mentre si prepara insieme a calamaro, topinambur, cubetti di vitella e verdure a essere irrorata da un delicato consommè speziato. Il piatto, chiamato “Vietnam, un paese dove non sono mai stato”, è un’armonia di sapori di mare e di terra, sostenuta dal vino di mare per eccellenza, il Vermentino.
Si gioca con le diverse consistenze nell’ultima pagina della partitura salata, un piatto dove i sapori impetuosi della sella di cervo si congiungono alla sferzata dolce-aspra del tamarindo, alla casta dolcezza delle sfoglie di mele e patate dorate e a un carnoso cipollotto al caffè destinato a riaccendere ogni desiderio sopito.

Ecco Marion Lichtle tendere la sua rete voluttuosa con il brioso sorbetto allo Champagne e rabarbaro e la penetrante tenerezza del Riso al cioccolato fondente e granita di clementine piatto dedicato da Anthony e Marion ad Assaggi di Teatro. Finale inebriante, goduto con un calice di passito che con la sua veste fra oro vecchio e ambra e il gusto elegante e persistente con note speziate di chiodi di garofano e miele, fa eco al brindisi cantato nei versi della celebre colonna sonora di Simon & Garfunkel che fece da leit motiv al film “The graduate” e ripresa anche nello spettacolo in scena al Quirino:
“And here’s to you, Mrs Robinson
Jesus loves you more than you will know
God Bless you, please, Mrs Robinson
Heaven holds a place for those who pray…”

Maria Luisa Basile


Assaggi di… teatro

si ispira a Il laureato , uno spettacolo di Teodoro Cassano (dal film di Mike Nichols) interpretato da Giuliana De Sio


Assaggi di… Cioccolato e clementine
Lo Chef Anthony Genovese dedica a Il laureato il Riso al cioccolato fondente e granita di clementine


Assaggi di… gusto
Scarica gratuitamente la ricetta del Riso al cioccolato fondente e granita di clementine degli Chef Marion Lichtle e Anthony Genovese

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Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto fra Roma gourmet, ETI Ente Teatrale Italiano, Assessorato alle Politiche della Cultura e della Comunicazione del Comune di Roma
in collaborazione con Arsial

per i Teatri Valle e Quirino

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Galateo – tovagliato

Prima di stendere la tovaglia occorre coprire il tavolo con un mollettone in modo da proteggere la superficie, rendere il piano morbido e attenuare i rumori delle stoviglie. Sopra il mollettone si stende un’ampia toaglia a tinta unita e lunga sino a terra. Su di essa si stende la tovaglia che deve essere di seta, lino, fiandra o cotone. I colori da preferire sono bianco, avorio, rosa chiaro e devono accordarsi con le stoviglie. Se il tavolo è quadrato o rettangolare gli angoli della tovaglia devono corrispondere alle gambe del tavolo e la piega principale deve coincidere con l’allineamento del primo coperto. Le sedie devono essere allineate a filo.

I tovaglioli vanno posti sul piatto di ciascun commensale oppure a sinistra.

Erano
tovaglioli originali quelli ideati da Bernardo Buontalenti artista e animatore dei festini del granduca Cosimo I …continua

Indice Galateo – come apparecchiare la tavola

Galateo – il centro tavola

Il Centro tavola è composto da fiori poco profumati (per non interferire con i profumi di cibi e bevande), nè troppo alti (per non ostruire la vista ai commensali) ma anche da frutta e altri elementi naturali in accordo coil tema del pasto (fiori e conchiglie per un menu marinaro, pigne e cerfoglio a Natale) e in armonia con i colori delle stoviglie.

Un valido centro tavola può essere un candelabro in argento o altro materiale pregiato. Si possono impiegare candele colorate abbinate a tovagliato e stoviglie.

Indice Galateo – come apparecchiare la tavola


Galateo – preparazione della tavola

I requisiti di una bella tavola
Semplicità ed eleganza caratterizzano una tavola imbandita davvero bella. Ogni cosa deve essere linda e scintillante, dal tovagliato alle argenterie alle porcellane sino ai cristalli. Ciascun commensale deve avere abbastanza spazio per muoversi con agio: fra ogni coperto la distanza media deve essere di 65-70 cm.

Indice Galateo – come apparecchiare la tavola


Elogio dello scarto

“…di sicuro, di tangibile, non c’è che la pelle”
Curzio Malaparte

Si parte dalle bestialità commesse dagli uomini negli anni drammatici della guerra quando – scrive Marco Baliani, regista de La pelle – “milioni di esseri umani sono stati ridotti a oggetti, a cose, privati di identità e di anima”. Crudeltà registrate in maniera ancora attualissima da Curzio Malaparte per il quale La pelle è difesa primaria da parte degli esseri umani che “compiono cose meravigliose e cose orrende, non già per salvare la propria anima, ma per salvare la propria pelle”.

Si passa per il regista Peter Greenaway che nel film Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante rivela gusti forti e mescola banchetti raffinati e cannibalismo, sintesi e apice osceno di ogni fisicità divorata, come la malapartiana “bambina … distesa sulla schiena in mezzo al vassoio, sopra un letto di verdi foglie di lattuga”.
Infine l’evocazione della fame delineata ne La pelle e i sontuosi convivi del visionario regista inglese, si scontrano e incontrano nella cucina romana del Quinto quarto che trasforma in prelibatezze gli scarti, le parti di animale avanzate dai tagli dei macellai e che trovano una grande interprete nella chef Agata Parisella.

Fegato, pajata, milza, polmoni, cuore, lombatello, testina, zampi, coda, granelli, rognone, animelle, schienali, torcioli, trippa alimentano la cucina romana povera e popolare, nata a Testaccio intorno al Mattatoio, vicina alla cucina del Ghetto e rinnovata da chef  sensibili come Agata Parisella che nel cuore dell’Esquilino, al ristorante Agata e Romeo, coniuga tradizione e innovazione creando un percorso storico e poetico tra sapori di antica tradizione romanesca e modernità.
L’esordio è affidato a un piatto nel quale le consistenze croccanti e acidule dei carciofi incrociano fatalmente quelle morbide e dolci dell’animella, “la ghiandola situata dietro lo sterno dei bovini e per via di questa sua collocazione paragonata a una piccola anima” scrive la chef in una bella pagina del libro “Agata e Romeo” pubblicato dall’editore Cucina & Vini, dove si ricorda come “alle animelle la tradizione popolare attribuisce prerogative afrodisiache propizie alle tenzoni amorose”. Il sommelier le avvolge nei profumi di frutti rossi e ciliegia del vino rosso che, vellutato e morbido, accoglie nella sua rotondità anche i rigatoni con la pajata, l’intestino tenue del vitello tanto amato dagli “scortichini”. Siamo lontani dal manifesto futurista che mette al bando la pastasciutta e la sapidità del piatto, per il quale Agata impiega la pajatina d’agnello, più delicata e digeribile, è irresistibilmente stuzzicante.

La trippa, piatto povero per eccellenza tradizionalmente cucinato il giovedì, è quella autentica alla romana, con menta e fagioli. Sfida l’appetito anche la parata di carnose pajatine d’agnello rosolate e abbinate con intelligenza alle acri puntarelle condite con la tipica salsa d’acciuga, il “pane del mare” dei vecchi liguri che dalla bagna cauda piemontese al Lazio spicca un saporito salto ben descritto da Nico Orengo.

Il capitolo dei secondi si chiude con il piatto simbolo della cucina povera: la coda alla vaccinara, un tempo cucinata soprattutto nel Rione Regola che pullulava di mandriani e conciatori di pelli ai quali la coda si dava come integrazione della paga. Quei “vaccinari” e “scortichini” che la portavano in osteria per farla cucinare, ai nostri giorni avrebbero un indirizzo sicuro nel ristorante Agata e Romeo dove la Coda alla vaccinara con purè di sedano rapa è il piatto dedicato da Agata Parisella ad Assaggi di Teatro. La accompagna un vino rosso che – spiega il sommelier – “si apre al naso a una declinazione di sensazioni verdi di peperone e pomodoro, coronate da tocchi di cannella e chiodi di garofano”, sapori speziati che nel piatto si mescolano con quelli dolci regalati da pinoli, uvetta e pregiato cacao.

Dopo le verdure in pinzimonio nell’olio nuovo, un sorso di vino smussa gli angoli dolorosi e puntuti della narrazione malapartiana e la sovrappone nella memoria alle descrizioni di un grande innamorato di Roma, Pasolini. La stessa energia violenta e cruda, lo stesso distacco di anatomista, la stessa passione dell’uomo vinto dal destino… ma questa è un’altra storia.
Maria Luisa Basile


Assaggi di… teatro

si ispira a La pelle, uno spettacolo di Marco Baliani dall’opera di Curzio Malaparte


Assaggi di… Coda
Agata Parisella dedica a La pelle la Coda alla vaccinara


Assaggi di… gusto
Scarica gratuitamente la ricetta della Coda alla vaccinara di Agata Parisella

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Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto fra Roma gourmet e l’Ente Teatrale Italiano per i Teatri Valle e Quirino
realizzato in collaborazione con
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La tavola imbandita

Il galateo e l’etichetta rendono lo spettatore mangiante partecipe attivo dello spettacolo conviviale, esercitando una forte influenza sull’imbandigione e sulla presentazione dei cibi. Anticamente al convivio erano preposte quattro figure: lo scalco e, come suoi subalterni, il cuoco, lo spenditore e il credenziere.

L’addetto all’apparecchiatura della tavola era il credenziere. Le sue mansioni comprendevano la piegatura dei tovaglioli, (spesso molto elaborata) la profumazione delle tovaglie con piacevoli fragranze, gli addobbi floreali. Il credenziere era dunque  il decoratore della tavola e lo scalco ne era il vero e proprio architetto.

Era lo scalco a decidere l’ora e il luogo giusti per l’imbandigione, la disposizione dei coperti, il numero delle posate e  la postazione dove doveva operare il trinciante. Lo scalco era soprattutto il responsabile della partitura del servizio che andava dall’ideazione del menu, alla presentazione, alla disposizione in maniera estetica e armoniosa.

La tavola imbandita prevedeva uno studiato intreccio fra dolce e salato, caldo e freddo e una presentazione sia scenografica sia funzionale. “Si deve intermezzare un lesso con un rosto; un pezo piccolo con un grosso, e tra questi interzarci le paste e antipasti, acciò che posto che sia in tavola facci bella vista”, è prescritto nel Libro dello scalco… … …

Illustrazioni: Jules Gouffé, Le livre de cuisine

Ricette degli chef – carne

Coda alla vaccinara con purè di sedano rapa

ricetta della Chef Agata Parisella per il ristorante Agata e Romeo – Roma
dedicata allo spettacolo La pelle di Marco Baliani per “Assaggi di Teatro

[continua]

Ricette degli chef – pesce

Baccalà mantecato su crema di lenticchie
all’olio extravergine d’oliva della Sabina
e crostini

ricetta dello Chef Giulio Terrinoni per il ristorante Acquolina – Roma
dedicata ad “Assaggi di Teatro” per le feste 2008 di “Assaggi di Teatro

[continua]

 

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