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Singles and the city: muoversi in taxi

I taxi nella città di Roma sono auto di colore bianco con la scritta TAXI sul tetto. Se viaggiano con la luce spenta significa che sono già impegnati in una corsa, se la luce è accesa sono liberi.
In centro città i parcheggi dei taxi sono in piazza di Spagna, piazza del Popolo, al Pantheon, vicino a piazza S. Silvestro, in piazza Venezia, in corso Vittorio Emanuele, piazza Cavour, piazza Barberini, piazza della Repubblica, sul lato destro della Basilica di Santa Maria Maggiore, piazza Fiume ecc. Prendere un taxi da o per la Stazione Termini comporta un supplemento. E’ assurdo e ingiusto ma così è. Un supplemento è previsto anche per le corse effettuate la sera.

Quando si chiama un radiotaxi, al telefono viene comunicata la siglia (solitamente corrispondente a una provincia seguita da un numero, per esempio Bari 56). Memorizzare la sigla e il numero è importante per non lasciarsi soffiare il taxi al suo arrivo.
Se si vuole chiamare un taxi all’uscita del ristorante è consigliabile farlo chiamare dal ristorante stesso.
Le tariffe dei taxi romani sono alte.
Quando piove trovare un taxi è più difficile.
Se si alloggia in centro e non si rincasa a ore vampiresche, non si corrono pericoli a usare i mezzi pubblici, e questo vale anche per le ragazze.

Vedere Roma illuminata di notte dall’alto del sedile con finestrino panoramico di un autobus, è un piacere da concedersi.

Singles and the city: muoversi a Roma con i mezzi pubblici

La città di Roma è percorsa da numerose linee di autobus e tram. La società che le gestisce è l’ATAC sul cui sito è possibile calcolare i percorsi: www.atac.roma.it

I biglietti ATAC sono validi per autobus, tram e metro
Muoversi con i mezzi pubblici a Roma è particolarmente conveniente, tanto più che le tariffe dei taxi sono elevate. Occorre solo munirsi di pazienza, per l’attesa e per il sovraffollamento, e naturalmente del biglietto (se a un controllo se ne risulta sprovvisti, la multa è di 50,00 euro), da scegliere a seconda delle esigenze:

1) Il Biglietto BIT dura 75 minuti dalla timbratura e costa 1,00 euro
2) il Biglietto BIG dura l’intera giornata, fino alle ore 24.00, può essere usato per un numero illimitato di viaggi e costa 4,00 euro
3) il BTI -biglietto turistico integrato- vale per 3 giorni dalla data della prima timbratura (fino alle ore 24.00 del terzo giorno compreso quello della timbratura), può essere usato per un numero illimitato di viaggi e costa 11,00 euro
4) la Carta Integrata Settimanale vale per 7 giorni dalla data della prima timbratura (fino alle ore 24.00 del settimo giorno compreso quello della timbratura), può essere usata per un numero illimitato di viaggi e costa 16,00 euro

Se la permanenza a Roma è di almeno due settimane, risulta molto conveniente l’abbonamento mensile. Ne esistono di due tipi:
1) personale da 30,00 euro (va compilato con nome, cognome e data di nascita)
2) impersonale da 46,00 euro (non va compilato e può essere usato da persone diverse)

Gli autisti degli autobus di Roma si dividono in due categorie:
a) quelli che se stanno partendo e vi vedono arrivare magari trafelati vi aspettano e riaprono le porte mostrando la simpatia umana tipica degli abitanti di questa città
b) quelli che potreste anche correre verso di loro con tre borse della spesa per mano e un bimbo al collo e non si fermano, anche se stanno partendo dal capolinea con l’autobus praticamente vuoto. Anzi accelerano, vanificando in pochi istanti mesi di campagne di comunicazione.

Le principali linee della Metropolitana sono due, indicate con i colori
rosso Anagnina – Battistini
blu Laurentina – Rebibbia

La paranza di Masaniello

Voltaire osservò, nel suo Dizionario filosofico, che se un povero rosicchia un osso di montone di venerdì, finisce dritto all’inferno, mentre chi, sempre di venerdì , si compra e mangia un’orata da uno scudo trova aperte le porte del Paradiso.”
Giovanni Rebora, La civiltà della forchetta

Contrariamente all’opinione diffusa che mangiare molto a cena conduca a sonni quantomeno agitati, un personaggio del Gargantua e Pantagruele sostiene che chi vuole sognare per predire il futuro, deve andare a letto satollo. Un accorgimento tentato da Masaniello, al secolo Tommaso Aniello, che trascorse gli ultimi giorni fra banchetti e bevute, ma i cui sonni non gli annunciarono la fine imminente, preceduta, pare, da follia causata da avvelenamento.

A questo amato eroe del popolo napoletano simbolo di libertà, al suo antico mestiere di pescivendolo e ittico contrabbandiere, come alle capacità oratorie raccontate nel musical Masaniello di Tato Russo, Alfonso Iaccarino dedica per Assaggi di Teatro una serie di piatti nei quali il pesce danza girotondi di gusto. Del resto, come Petronio Arbitrio fa dire a Trimalcione nel Satyricon, proprio “sotto il segno dei Pesci nascono cuochi e retori”, uniti da un destino affine: maneggiare, condire e offrire il cibo i primi e la parola i secondi.
L’invito non è a ingozzarsi per acquisire doti chiaroveggenti, nè a divenire asceti, evocatori di sapori “insipidi e digiuni come i loro corpi” (Gargantua e Pantagruele), ma a trovare la virtù che sta nel mezzo.  Perciò l’avvio è affidato a una leggera insalata di astice che balla insieme al proprio corallo e a fresche puntarelle romane, con i ricci di mare e una salsa con grani di mostarda nel ruolo del coro. Le fa da supporter il Vermentino, con il ricco bouquet di limone, prugna gialla e oliva verde e le fresche aromaticità di scorza di agrumi.

Il piatto che si accinge poi a entrare in pista fa la felicità del gourmand più esigente: spaghetti al tè verde con polpose ostriche e perle di caviale. Qui l’eleganza naturale del piatto si fonde con gli ingredienti vegetali miscelati nel tè e il gusto intensamente salmastro di ostriche e caviale trova un complice raffinato nel vino bianco.
L’ultimo capriccio goloso è soddisfatto dalla Frittura di paranza, calamaretti, gamberi e verdure con maionese alla barbabietola, il piatto dedicato dalla famiglia Iaccarino ad Assaggi di Teatro. Sogliole, triglie, sarago, merluzzo e alici, pesci tipici della pesca con rete a strascico compiuta con le barche chiamate paranze proprio per il loro muoversi a paro, a coppie, corrono con gamberi, calamari, finocchi, carote e ravanelli in allegro girotondo intorno alla maionese. E la croccante pastella che li avvolge è talmente eterea che occorrono i sapori minerali di terra (ma bagnata dal mare) del Vermentino per impedire che volino via dal piatto!

L’amarena che circonda il sorbetto di pera, ricorda, per  il colore violento e il sapore acre, la fine cruenta dell’eroe popolare in bilico fra mito e realtà storica, che prima di lasciarsi inebriare e travolgere dal potere, ottenne per i napoletani – al grido di “Viva il re di Spagna, mora lo malogoverno” – una costituzione e un breve sogno del cambiamento.
Oggi a Napoli Masaniello è ricordato da una lapide nella chiesa del Carmine, una statua nel chiostro e porta il suo nome una piazzetta, non lontano da Piazza Mercato.

“L’uomo è nato libero, e dappertutto è in catene.”
Jean-Jacques Rousseau

Maria Luisa Basile


Assaggi di… teatro

si ispira a Masaniello – Il musical, uno spettacolo di Tato Russo


Assaggi di… Paranza
La famiglia Iaccarino dedica a Masaniello la frittura di Paranza, calamaretti, gamberi, verdure e maionese di barbabietola


Assaggi di… gusto
Scarica gratuitamente la ricetta della Paranza, calamaretti, gamberi e verdure con maionese alla barbabietola degli Chef Alfonso ed Ernesto Iaccarino

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Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto fra Roma gourmet, ETI Ente Teatrale Italiano, Assessorato alle Politiche della Cultura e della Comunicazione del Comune di Roma
in collaborazione con Arsial

per i Teatri Valle e Quirino

main sponsor

in collaborazione con

si ringraziano

Babayaga



Ricette degli chef – pesce

Frittura di Paranza, calamari, gamberi e verdure
con maionese alla barbabietola

ricetta dello Chef Alfonso Iaccarino – ristorante Don Alfonso 1890
S. Agata sui due Golfi (NA)

dedicata al musical Masaniello di Tato Russo per “Assaggi di Teatro

[continua]

Ricette degli chef – pesce

Variazione di baccalà: 5 modi di coniugare il baccalà isalndese

ricetta della Chef Agata Parisella per il ristorante Agata e Romeo – Roma
dedicata allo spettacolo Casa di bambola da Ibsen per “Assaggi di Teatro

[continua]

Bim bum bà…ccalà

“Ciò che uno è in sé e ha in sé, in breve la personalità e il suo valore,
è l’unico agente diretto della sua felicità e del suo benessere.”
Arthur Schopenhauer

Henrik Ibsen, che a Roma soggiornò nel suo volontario esilio, evoca ad alcuni le contraddizioni della nostra società, la denuncia di ogni ipocrisia, le illusioni dell’amore. Ad altri il suo nome evoca le aurore boreali del Nord Europa e le fredde acque del mare di Norvegia, incastonato fra l’Oceano Atlantico e il mare d’Islanda, pescoso di baccalà. Un pesce catturato già dai Vichinghi e che dai mari del Nord si è diffuso sino all’Africa. Considerato a lungo cibo per poveri perchè economico e facilmente conservabile, il baccalà è oggetto da alcuni anni di una rivalutazione che ha fatto scoprire le molte qualità di questo alimento versatile e povero di grassi.

La chef Agata Parisella, protagonista sensibile e vitale di una cucina d’autore romana elegante e intensa, fa irrompere il mare a teatro dove Leo Muscato dirige il dramma ibseniano L’altra Nora – Casa di bambola e, ispirandosi al personaggio di Nora interpretato da  Lunetta Savino in lotta per affermare la propria dignità di donna e di essere umano, getta una personalissima rete di gusto con la quale cattura e interpreta i sapori del pesce simbolo dei mari del Nord, nei quali lo stesso Ibsen tuffò forse lo sguardo per placare le inquietudini dei suoi nevrotici personaggi. I cinque modi di coniugare il baccalà è il piatto dedicato da Agata Parisella ad Assaggi di Teatro. Agata Parisella impiega baccalà proveniente da Islanda e Norvegia, paesi che amerebbe visitare, come racconta nella monografia Agata e Romeo “è parecchio tempo che pensiamo di concederci un viaggio nel Nord europeo per vedere come lavora l’azienda che ce li fornisce”. E sognando di partire, la chef dona ad Assaggi di Teatro le cinque ricette che compongono la sua celeberrima variazione.

Dietro le tendine di pizzo che separano il ristorante Agata e Romeo dai rumori concitati del quartiere Esquilino, si alza il sipario su un soffice prologo, le focaccine di Maria Antonietta. Muffin agli spinaci, pizzette bianche e al pomodoro, pane ai semi di zucca, sfoglie alla salvia e grissini al sesamo annunciano l’arrivo del Baccalà fritto in pastella e spolverato di paprika. Un’eterea nuvola di sapore nella quale leggerezza, sapidità marina e dolcezza si bilanciano perfettamente; merito della tecnica di cucina e della qualità della materia prima: “al momento dell’acquisto è sempre necessario tener presente che il baccalà deve possedere alcuni requisiti irrinunciabili”, sottolinea Agata, “la qualità, che può essere media, semi-media, alta ed extra, e la consistenza, che deve essere morbida e di un’altezza di almeno tre centimentri”. Le piacevoli note agrumate del Vermentino fresco e profumato, nettano il palato preparandolo alla tappa successiva del sapido viaggio gustativo.

Per chi ha voglia di leggerezza arrivano i tranci di Baccalà lessato, morbidi e polposi voluminosi come un millefoglie e nivei. Un’altra caratteristica importante sottolineata da Agata nel libro è infatti il colore del baccalà che “deve apparire bianco e non tendente al giallastro con un tessuto rigorosamente privo di macchie scure”. Per non rinunciare a tentazioni di chiaro stampo erotico, Agata affianca con un po’ di malizia i tranci lessi  al languido Baccalà mantecato, fregiato di un petalo di vermiglio pomodoro secco che stuzzica, sferzandole, le papille. Il dialogo fra le due preparazioni riflette la cucina del locale che è da sempre duetto, colloquio, condivisione di idee fra Agata Parisella e il marito Romeo Caraccio, che sul piatto versa sorsi di vino dagli aromi burrosi e caldi.

Il terzo atto è dominato dal Baccalà in guazzetto, servito in birbante compagnia di un tocco di peperoncino che non guasta e che conferma l’abilità culinaria della cucina; la cottura del baccalà è infatti fondamentale e Agata non è avara di consigli: “va fatta a fuoco vivace senza che sia troppo prolungata perchè le fibre diventino morbide, cosa cui contribuisce anche il liquido contenuto all’interno del pesce”. Completa il mosaico il Baccalà alla piastra servito in un nido di insalatine e, come un personaggio da Mille e una notte, sormontato da un turbante composto da un invitante battuto di capperi, acciughe, olive nere e pomodori secchi. Gli fanno da scorta i profumi del vino rosso che sprigiona un bouquet fresco e vivace e regala al palato invitanti sensazioni fruttate con scie speziate.

Il finale è un happy end che neanche Ibsen avrebbe rifiutato. Desiderio di sole, calore, cocktail in riva al mare, ozio, tutto questo esprime il dolce battezzato Voglia di Carabi e composto da raviolo di ananas, sorbetto di lime, caviale di mango, gelatina al frutto della passione con salsa al rum e una banana caramellata con peperoncino piccante capace di rivitalizzare qualunque matrimonio, forse anche quello dell’altra Nora.

Maria Luisa Basile


Assaggi di… teatro

si ispira a Casa di bambola, uno spettacolo di Leo Muscato tratto da Henrick Ibsen


Assaggi di… Baccalà
Agata Parisella dedica a Casa di bambola la Variazione di baccalà islandese


Assaggi di… gusto
Scarica gratuitamente le ricette dei piatti che compongono la Variazione di baccalà islandese di Agata Parisella

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Bim bum bà
stoccafisco e baccalà
e chi o no sà contâ
o stà zù e o no peu zugâ

Assaggi di Teatro 2008-2009 è un incontro di gusto fra Roma gourmet e l’Ente Teatrale Italiano per i Teatri Valle e Quirino
realizzato in collaborazione con
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Babayaga


Ricette degli chef – pesce

Variazione di baccalà:
baccalà lessato con purea di patate e crostini di pane

ricetta della Chef Agata Parisella per il ristorante Agata e Romeo – Roma
dedicata allo spettacolo Casa di bambola di Ibsen per “Assaggi di Teatro

[continua]

Ricette degli chef – pesce

Variazione di baccalà: baccalà mantecato

ricetta della Chef Agata Parisella per il ristorante Agata e Romeo – Roma
dedicata allo spettacolo Casa di bambola di Ibsen per “Assaggi di Teatro”

[continua]

Ricette degli chef – pesce

Variazione di baccalà: baccalà in guazzetto

ricetta della Chef Agata Parisella per il ristorante Agata e Romeo – Roma
dedicata allo spettacolo Casa di bambola di Ibsen per “Assaggi di Teatro

[continua]

Ricette degli chef – pesce

Variazione di baccalà: baccalà fritto in pastella con paprika

ricetta della Chef Agata Parisella per il ristorante Agata e Romeo – Roma
dedicata allo spettacolo Casa di bambola di Ibsen per “Assaggi di Teatro

[continua]

 

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