Il bramito del tovagliolo
Nell’entrare a tavola tutti si stupirono delle bellissime piegature dei tovaglioli, esse facevano un bianco compimento che quasi di marmo e di neve pareva. Egli (Bernardo Buontalenti)* fece con la tela due querce di grande altezza con i rami distorti pieni di bianche foglie e di ghiande argentate e con il fusto ricoperto di ellera tutto increspato che rassomigliava verace scorza modellò huomini e cani a sembianza di caccia, e molti animali tra cui un lionfante, un rinoceronte, tori, orsi, cinghiali, cervi e nella testa della tavola di mezzo, in aspetto fiero, un leone che si vide aprirsi il seno e pieno di gigli mostrarlo. Michelangelo Buonarroti il Giovane, La cena di nozze di Enrico IV di Francia |
|
()* Bernardo Buontalenti fu un artista insigne, uomo dall’ingegno multiforme e geniale animatore dei festini del granduca Cosimo I. |