“A proposito di fame, cosa c’è per cena… cosa si mangia?” – “Questo!” – “Che roba è?” – “Non sai leggere? E’ carne composta per cani e gatti.” – “Cosa?” – “E’ buonissima” – “Sarà buonissima per i cani!” – “Non c’era altro. E poi costa poco, è nutriente… ed è piena di proteine… è anche senza estrogeni… così non ti ingrassi come un vitello!”
“… mangio una tazza di latte e basta così!” – “Mi spiace, ma latte non ce n’è, era scaduto, l’ho buttato via…” – “Come non ce n’è?” – “Ti ricordi? Tempo fa l’impresa del comune che distribuiva il latte era stata privatizzata… Com’è che si chiamava? Ah si, <<Tutto dalla Tetta>>… Ieri è fallita… e tutto il latte è stato sequestrato dai creditori, comprese le vacche… […] una vacca è scappata dentro la banca e ha defecato nel caveau: ha fatto un deposito!”
“Dai, finchè c’è ancora almeno l’acqua, ti faccio una bella minestrina…” – “Di che cosa” – “Miglio scelto per canarini” – “Sfotti?” – “No, è buono, sai… è ottimo contro il diabete!” – “Ma io non ho il diabete!” – “Beh, mica è colpa mia se non ce l’hai ancora… […] Il miglio è una bontà! Tutto il segreto è nel brodo… vedi, ho preso anche le teste di coniglio surgelate” – “Teste di coniglio?!” – “Certo! Come sei ignorante! La minestra di miglio si fa con le teste di coniglio! L’ho visto in tv… in quella trasmissione… come si chiamava…? Ah, si <<La cucina della schifezza>>… è dietetico!”
“Non tornare con altre teste di coniglio!” – “No, ti porto solo le zampe!” – “Si, fai la spiritosa che io ho una fame… che mi mangerei anche… (ha preso in mano una scatoletta di cibo per cani e gatti) Beh, l’odore non è male… sa come di marmellata sott’aceto con un fondo di rognone trifolato, corretto con olio di fegato di merluzzo (avvicina la scatola all’orecchio, ridendo) Si sente il mare!”
“Non è male sa?! Vuole favorire? Senza complimenti… due gocce di limone e va giù come sterco di gatto omogeneizzato! Assaggi! Fa bene per la sciatica” – “No grazie, non vomito mai prima dei pasti.”
“E’ salamoia questa! (Allibito) Salamoia?! Però, mica lo sapevo io che prima di nascere, stavamo per nove mesi in salamoia!? … Oh tu guarda… ma cos’è sta roba? Un’oliva?! Stiamo in salamoia con le olive? Oh, questa poi … Oh, guardane un’altra! Due olive? Se non fosse che sono di provenienza un po’ incerta me le mangerei… m’è venuta una fame!”
“… ma cos’è?” – “E’ una specie di patè per cani e gatti ricchi.” – “Patè per cani e gatti? Ma sei matto?” – “No, sono un eccentrico… un buongustaio! Quando cucino da me faccio delle specialità… Piuttosto, assaggia anche questa” – “Ehi, mica male, cos’è?” – “E’ una mia specialità: minestra di miglio per canarini… con teste di coniglio surgelate! … è una specialità cinese…” – “Però il miglio è un po’ crudo…” – “E’ miglio Pilaff… va sempre al dente… il miglio al dente e le teste di coniglio all’occhio… è da questa zuppa che è nato il boom economico industriale cinese.”
“… non sai che quando il bambino nasce… la salamoia perde? Prima scivola… poi devi prendere in braccio la puerpera… si rovescia tutto il brodo primordiale per terra… e tocca a noi uomini asciugarlo!”
“Scusa, hai mangiato tu le olive che erano lì?” – “Si, perchè? Non dovevo?” – “Eh no che non dovevi! Erano le olive di tua moglie! Incosciente! Che va a fregarsi anche il mangiare del bambino neonato!”
Testi tratti da
Dario Fo “Sotto paga! Non si paga! A cura di Franca Rame”, Torino, Einaudi, 2008
andato in scena il 14 ottobre 2008 al Teatro Valle di Roma
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