Prima della messa in onda dell’intervista di Laura Palmieri a Dario Fo realizzata durante la Conferenza stampa mattutina del 13 ottobre al teatro Valle, il Maestro Zaccagnini ha citato il progetto Assaggi di Teatro e Roma gourmet. Ne ha illustrato filosofia e svolgimento, anticipando la dedica di Angelo Troiani all’opera di Dario Fo.
Intervista a Dario Fo
Una commedia sul caro prezzi, sulla fatica del vivere quotidiano e sulle peripezie dei lavoratori per arrivare alla fine del mese. Inutile dire quanto il testo sia di attualità. Potrebbe accadere oggi quello che è narrato?
Ci sarà senz’altro l’assalto ai forni, è prevedibile, perché la situazione drammatica attuale crescerà negli anni e dobbiamo essere pronti ad affrontarla.
Uno dei disastri della nostra società è il sedersi e aspettare i fatti. Si ritiene sia meglio subire, non muoversi, non “dare adito”, un termine che ascolto ogni tanto: non permettere all’altra parte di avere un vantaggio usando come strumento la tua parola.
Cosa si aspetta da questo riallestimento?
Il teatro sarebbe una piccola goccia se si rivolgesse solo a un pubblico ristretto di amatori e appassionati del teatro. Ma noi non abbiamo mai fatto quel tipo di teatro. Noi siamo arrivati ad avere un ampio pubblico mettendo in scena problemi di cui soffre l’intera società.
Nella coscienza di lavoratori e spettatori è cambiato qualcosa?
Noi non facciamo la foto reale di uno standard di operai. Nell’opera si rivedono l’impiegata, i ragazzi senza lavoro. Si vedono nello studente che va avanti ma che capisce come la sua vita non sia sicura, non vede la proiezione di se stesso.
Uno spettacolo allarmista in un momento così grave o c’è anche una speranza?
Dà l’allarme sicuramente. Sapere è indispensabile per reagire. Altrimenti si finisce con l’andare all’assalto dei forni, alle partite a tirare sassate.
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