Roland Barthes, in un saggio sulla psicosociologia dell’alimentazione contemporanea, scrive che nella società dell’abbondanza il cibo perde la sua valenza propriamente nutrizionale per enfatizzare altri significati accessori. Non più solo fatto biologico, ma sistema di comunicazione. Un pensiero condiviso da Massimo Riccioli, magistrale interprete di cucina di pesce che, insieme a La Rosetta e il Riccioli cafè, asseconda i desideri dei golosi varando un nuovo indirizzo gourmet. Una gastronomia espressa nella centralissima via del Rinascimento che unisce sostanza ed eleganza, sapore e salute, piacere del palato e cultura del cibo.
L'olio
Il lungo banco che percorre la bottega è un trionfo di pesci, carni, verdure, prodotti da forno e finger food da portar via o da mangiare nella bottega, dal cartoccio con pescetti e patatine fritteelegante interpretazione dell’inglese “fish and cheaps”, ai più italici supplì al telefono, filetti di baccalà, fiori di zucca con acciughe e mozzarella e croccanti alette di pollo. La passione viscerale di Massimo Riccioli per il pesce è testimoniata dalla parata di salmoni, spigole, ricciole, gamberi rossi, alicette, calamari, astici ma non mancano le verdure biologiche e le chicche gastronomiche del banco degli affumicati, come caviale, tonno affumicato e acciughe al tartufo nero.