La sorella di Luigi Pirandello racconta che una notte lo scrittore, accortosi di aver dimenticato la chiave del portone della pensione romana dove alloggia, decide di aspettare per via che faccia giorno. Nel suo girovagare per Roma sale al Campidoglio e, al cospetto del deretano del cavallo di Marco Aurelio, grida: “beato te che l’hai di bronzo antico”.
La statua equestre di Marco Aurelio (161-180 d.C.) “ammirata” da Luigi Pirandello
La statua equestre canzonata dallo scrittore siciliano è stata ormai sostituita da una copia e l’originale è nei vicini (e imperdibili) Musei Capitolini, generosi di capolavori contemplati da intellettuali e artisti di ogni epoca e nazione, come Madame de Staël che veste Corinna come la Sibilla del Domenichino o Stendhal, colpito da Oceano, la statua parlante nota come Marforio e in tempi più recenti la regista Jane Campion che nel film Ritratto di signora gira accanto alla statua del Galata morente la scena in cui la protagonista Isabel Archer si accomiata dal pretendente. Se nel busto di Caracalla Chateaubriand vede un’“aria feroce e folle”, altri si lasciano conquistare dalla sensualità delle opere, come Giacomo Leopardi, affascinato dalla Venere capitolina come dalle desiderabili giovani romane. Gustave Flaubert sostiene che il Ratto d’Europa del Veronese lo eccita enormemente e non è da meno Nathaniel Hawthorne, talmente impressionato dal Satiro in riposo da trarne ispirazione per scrivere un romanzo, Il fauno di marmo del 1860: “fascino speciale; bellezza silvestre e familiare a un tempo, domestica e selvatica”.
Scompigliati e turbati ieri come oggi dalle suggestioni ricevute nei Musei Capitolini, si esce con piacere sull’assolata terrazza del Palazzo Caffarelli che ospita il Caffè Capitolino, alle spalle di Palazzo dei Conservatori. La Caffetteria, alla quale si accede sia esternamente da Piazzale Caffarelli sia dal Museo, offre una moderna sala interna per poi allargarsi su una commovente vista sui tetti e sulle cupole di Roma, meraviglioso spettacolo dove fra spremute d’arancia, caffè, sandwich e le immancabili insalate, si consumano i voli pindarici delle più ingenue papille gustative.
Maria Luisa Basile © riproduzione vietata
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