“Volendo qui trattare della cucina e dei diversi cibi, per prima cosa cominceremo dalle cose più facili e cioè dal genere delle verdure.”
Liber de coquina, XII-XIV sec. (il più antico ricettario italiano)
Per scoprire il vero carciofo, lo avevamo spogliato delle sue foglie.
Ludwig Wittgenstein, Ricerche filosofiche
Porro L’opposto del sedano. Tanto quest’ultimo è fiero, tanto il porro è ingenuo. Sotto una pseudo barbetta nasconde fattezze maschili e ha la tendenza a considerarsi quel che non è, una palma. Della famiglia dell’aglio, è il più affabile, il più conciliante…
Marie-Christine Clément, La voce segreta dell’orto. Viaggio nell’immaginario dei vegetali
“Scese in cucina, fra le ovazioni dell’equipaggio, e preparò per tutti un piatto inventato che Fiorentino Ariza battezzò melanzane all’amore.”
Gabriel Garcia Marquez, L’amore ai tempi del colera
“L’aglio contiene il giusto calore e trae vigore dalla rugiada; inoltre ha uno sviluppo che si realizza dall’inizio della notte fino a quando sta per sorgere il sole e poi anche quando è già mattina. È più salutare del porro sia per i sani sia per gli ammalati. Bisogna mangiarlo crudo, perchè chi lo fa cuocere, trasforma, per così dire, il vino in aceto…”
Hildegard von Bingen, Ricette per il corpo e per l’anima
“Ecco, questi sono i pomodori che fa mio padre, dal suo giardino di pomodori. Li raccoglie per venti giorni, li lavora solo quando la maturazione è ottimale. E non toglie la buccia: così si mantengono meglio, si conserva tutto. Questo è l’ottimo, per me.”
Gennaro Esposito, Chef ristorante Torre del Saracino, in un’intervista al Gambero rosso
Un giorno, mentre Diogene preparava lenticchie per il frugale pasto serale, l’arrogante filosofo di corte si presentò e disse: “Se solo imparassi a ingraziarti il re non dovresti vivere di lenticchie”. La risposta di Diogene è entrata nella leggenda: “Se solo imparassi a vivere di lenticchie, non dovresti ingraziarti il re”.
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