Il 7 agosto 1974 Philippe Petit, acrobata, artista, poeta funambolo,
progettista di sogni, tende un cavo fra le Twin Towers
I gesti dell’equilibrista devono sembrare assurdi a coloro che non sanno che egli cammina sul vuoto e sulla morte. Pier Paolo Pasolini |
Il 7 agosto 1974 Philippe Petit, acrobata, artista, poeta funambolo, progettista di sogni, tende un cavo fra le Twin Towers del World Trade Center e per 45 minuti passeggia fra le nuvole, sul cavo d’acciaio sospeso a 400 metri di altezza. Un gesto folle, avventuroso, che lascia il segno senza tracce, ma che dopo l’11 settembre diventa un messaggio di pace per la posterità. Il gesto di Philippe Petit, melanconicamente ricordato da Paul Auster e da chissà quanti altri newyorkesi la sera dell’11 settembre, nasce molti anni prima nella sala d’attesa di un dentista. Qui il diciottenne futuro solcatore dei cieli legge su una rivista un articolo sul progetto delle Torri Gemelle che stanno per essere costruite ed è folgorato dal proprio progetto: con la penna disegna una linea fra i due giganti e li unisce. Strappa la pagina e la porta a casa, dove negli anni successivi studierà il modo di tracciare quella linea nella realtà, realizzando il sogno.
“I limiti esistono soltanto nell’anima di chi è a corto di sogni.”
Philippe Petit, Trattato di funambolismo
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Fotografia: I gamberi rossi crudi gemelli con croccante al sesamo, riduzione di clementine e spuma di mascarpone di Anthony Genovese, Il Pagliaccio, Roma
Fotografia di Brillante-Severina © roma-gourmet
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