Il suo carisma, le eccentricità, l’umanità verso gli umili, i suoi scritti, il suo impegno a favore della causa italiana, la sua vita fuori dagli schemi ottocenteschi, hanno fatto della principessa Cristina di Belgioioso un’eroina, un personaggio che continua a esercitare grande fascino.
|
1. Brillante, colta e seducente, sa affascinare i più importanti uomini di cultura del suo tempo: Balzac, Listz, Chopin, Bellini, Hugo, De Musset, il generale La Fyette…
2. Nell’infanzia è timida e solitaria
3. Un tratto che colpisce nella fisionomia del suo viso sono gli occhi, descritti dal Barbiera “grandi gli occhi scuri, pieni di pensiero; quegli occhi che volevan dominare; quegli occhi fatali, dove pareva nereggiare un dramma misterioso, e che parlavano anche quando tacevan le labbra…” e da Alfred De Musset: “Elle avait des yeux terribles de sphinx / si grands, si grands que je m’y suis perdu…”
4. La ritraggono Vidal a Parigi e Hayez a Milano
5. Nel 1830 fugge in Francia. Agli inizi vive in un modesto appartamento di Parigi, dove di giorno dà lezioni di pittura e di musica e la notte cuce coccarde tricolori. Aiuta economicamente i cospiratori dei moti carbonari del 1831 che però falliscono.
6. A Parigi La Fayette la introduce negli ambienti più importanti e nel giro di pochi anni i suoi salotti sono celebri e frequentati da poeti, diplomatici, storici, musicisti, pittori, cospiratori, uomini di governo…
7. Nel 1840 ritorna in Italia, dopo dieci anni di lontananza
8. Consapevole del degrado sociale, morale e materiale dei contadini della sua tenuta e ispirandosi alle teorie di Fourier e di Saint-Simon, tenta di trasformare il suo castello in una sorta di falansterio. Apre un asilo e una scuola per i figli dei contadini, e poi scuole superiori per ragazze e ragazzi, una scuola di canto e laboratori artigianali.
9. Il suo comportamento “socialisteggiante” non è gradito all’aristocrazia milanese che vi vede una minaccia. Esempio di questo rifiuto è l’atteggiamento di Alessandro Manzoni, che le impedisce di assistere la madre morente Giulia Beccaria, sua cara amica.
10. Pubblica articoli su numerose riviste, fra le quali la Revue de Deux mondes
11. Fonda alcuni progetti editoriali, consapevole dell’importanza della stampa per la diffusione degli ideali liberali: la Gazzetta italiana, l’Ausonio, il Crociato
12. Partecipa all’insurrezione di Milano del 1848
13. Mazzini le affida l’incarico di direttrice delle ambulanze civili e militari della Repubblica Romana, dove organizza ben dodici ospedali militari per l’assistenza ai soldati e dà il via all’assistenza infermieristica laica
14. Molte donne romane, di tutte le origini e classi, rispondono al suo appello per l’assistenza ai feriti della Repubblica
15. A causa dell’ostilità di papa Pio IX e di false accuse di cattiva gestione, lascia Roma per Malta ed è poi a Costantinopoli
16. Fa un lungo viaggio in Oriente: Turchia, Smirne, Anatolia e qui fonda una piccola comunità agricola
17. Nel 1853 riceve una pugnalata che le recide un tendine costringerla a rimanere per il resto della vita con la testa piegata
18. Si avvicina alla linea moderata e riformista di Cavour
19. Dal 1861 si dedica interamente alla scrittura. È autrice di numerose opere letterarie: Saggio sulla formazione del dogma cattolico, Essai sur Vico, Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent’anni, o delle cagioni del difetto di energia dei Lombardi, L’Italie et la Révolution italienne de 1848, La Révolution et la République de Venise; Histoire de la Maison de Savoie, Della presente condizione delle donne e del loro avvenire, Il 1848 a Milano e a Venezia |
Assaggi di Teatro: La belle joyeuse |