“Se il popolo non ha il pane che mangi brioches”
La frase mai pronunciata da Maria Antonietta con la quale è passata alla storia |
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Maria Antonietta nasce a Vienna nel 1755, figlia dell’Imperatrice d’Austria Maria Teresa. Malgrado un’educazione carente in storia, cultura, francese (e anche in musica, pur avendo Gluck per maestro), grazia e rispettabilità sono qualità giudicate sufficienti a renderla desiderabile come futura regina.
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A undici anni la vivace, svagata, graziosa, pigra e distratta Toinette è già promessa al Delfino di Francia Luigi Augusto, non ottuso ma timido nipote di Luigi XV. Divenuta regina, l’annoiato sfuggire a ogni serio pensiero, la superficialità unita al desiderio di piacere, le saranno fatali. |
Alla vigilia della partenza per la Francia, Maria Antonietta riceve dalla madre un lungo memoriale con regole che si impegna rileggere a ogni 21 del mese.
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Il 16 maggio, nella cappella di Luigi XV a Versailles, l’arcivescovo di Reims celebra il matrimonio fra l’Arciduchessa Maria Antonietta e il Delfino di Franciao. Il privilegio di assistere è concesso solo a nobiltà autentica, con albero genealogico di almeno cento rami. Nel firmare l’atto nuziale, dalla penna restia di Maria Antonietta sprizza una macchia d’inchiostro, per molti segno di “cattivo augurio”.
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Suona ambiguo il Rien scritto il giorno dopo al matrimonio dal Delfino sul diario. Matrimonium non consummatum est
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Fra le prime battaglie sbagliate di Madame la Dauphine, c’è quella contro l’Amante in carica di Luigi XV, Madame Dubarry, di oscure origini e appariscente bellezza. Istigata dalle tre zie bigotte, non le vuole rivolgere la parola. Molti anni dopo, la Dubarry non sarà dimenticata dai rivoluzionari e dalla ghigliottina. |
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Maria Antonietta conquista Parigi e ne è conquistata. Frequenta l’Opéra, la Comédie Francaise, la Commedia Italiana, balli, veglioni, sale da gioco. Svago e piacere, ma nessuna curiosità per la vita quotidiana del popolo. |
Fedele mentore della Delfina è il conte Mercy, mentre maestra di etichetta è la contessa di Noailles, Madame Etiquette. |
Le roi est mort, vive le roi!
Il 27 aprile 1774 Luigi XV ha un malore durante la caccia. Muore di vaiolo il 10 maggio e Maria Antonietta diviene regina, accanto al re Luigi XVI. Regnare diventa per lei innanzittutto strumento di libertà e indipendenza personale.
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Maria Antonietta, sovrana giovane e bella, diventa Regina del Rococò, arbiter elegantiarum del suo tempo. Popolo, borghesia, nobiltà, tutti la amano.
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Dove non era mai potuto entrare il borghese Voltaire, viene accolta la sarta della Regina, Mademoiselle Bertin. Ricevuta negli appartamenti reali, induce la Corte al lusso più sfarzoso e alle mode più folli. |
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Al Trianon Maria Antonietta vive libera dalla detestata etichetta di Versailles e si circonda di giovani, desiderosi di svagarsi senza prendere la vita troppo sul serio. La prima favorita è Madame de Lamballe. Poi arriva la Contessa de Polignac. Tutti desiderano il favore della generosa regina.
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Sono quattro i figli di Maria Antonietta e Luigi XVI. Marie Therese Charlotte, Duchessa di Angouleme (Madame Royale). Louis Joseph, morto bambino. Louis Charles, Duca di Normandia e futuro Luigi XVII, morto a 9 anni nella prigione del Tempio. Marie Sophie Elene Beatrix, morta a un anno d’età. |
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Alla pettinatura pensa il signor Léonard, il Figaro del Rococò, l’ideatore delle turrite acconciature verticali, lo scultore di chiome impomatate. |
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Dando alla luce il Delfino di Francia, Maria Antonietta diventa regina una seconda volta e raggiunge il culmine della sua potenza. Poi inizia il declino. Versailles è sempre più deserta e silente, la regina perde l’amore del popolo, si aliena nobiltà e borghesia illuminata, è oggetto di libelli infamanti, calunnie e non se ne cura. |
La Francia è in bancarotta economica e ogni colpa è attribuita alla regina. Creduta a torto il vero timone politico dello Stato, è soprannominata Madame Deficit. |
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Nell’agosto 1785, nel timore del naufragio, la regina richiama il ministro Necker e avvia una serie di tardive economie. |
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Il re convoca gli Stati Nazionali. Il Terzo Stato pronuncia nella sala della Pallacorda il giuramento di non sciogliersi finchè il popolo non avrà la Costituzione. È la rivoluzione. Cade la Bastiglia, gli amici fuggono, la famiglia reale è condotta alle Tuileries a Parigi. Non vedrà più Versailles. |
La poco furtiva fuga dei sovrani in sfarzosa carrozza è scoperta a Varennes e la libertà perduta. La famiglia reale è ricondotta a Parigi e imprigionata nella Torre del Tempio. Il re viene decapitato il 21 gennaio 1793. |
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Maria Antonietta va alla ghigliottina nove mesi dopo, il 16 ottobre. Sul patibolo, con la consueta grazia, chiede scusa al boia per avergli involontariamente pestato un piede. |