La mietitura
“Ormai Garibaldo sapeva che l’acqua che muoveva il mulino era di tutti come il grano che macinava…” Tabucchi, Piazza d’Italia Nella società contadina Mietitura e Trebbiatura erano momenti importanti, celebrati con un pranzo trasformato in rito ricorrente e nel quale, attraverso la condivisione di libagioni appetitose e abbondanti, si cercava come un compenso alle privazioni del resto dell’anno. Per l’occasione ogni famiglia conservava i prodotti di casa migliori e ci teneva a far bella figura con i polli o le galline più grasse, formaggi e prosciutti, pasta fresca, pane, dolci e naturalmente vino. Per esempio in Piemonte si preparava la tipica mnestra da bate ‘l gran, ossia un brodo di carne con fagioli e poi verdure, fegatini, frattaglie di pollo o di coniglio, polpettine di carne e pasta fresca. In Abruzzo si cucinavano i cumbriziunë, panini doci accompagnati con vino e acqua. In Umbria erano tipici i dolci salati al formaggio chiamati i bocconcelli. In Calabria la mietitura si concludeva con un pranzo nel quale si servivano salsiccia sotto grasso, sopressate, guanciale di maiale e maccaroni al sugo. |
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