La carota (Daucus carota) è un ortaggio molto popolare, grazie anche alle numerose proprietà. Appartenente alla Famiglia delle Ombrelliferae ed è coltivata per le sue radici ingrossate (fittone), di colore rosso, giallo-arancio o bianco.
Le radici hanno ottime qualità alimentari perché ricche di glucidi di facile digeribilità, di beta-carotene e di sali minerali.
La carota cruda grattuggiata è un toccasana a ogni età: cura anemia, disturbi intestinali, astenia, ulcera. È poi ricca di vietamina A, indispensabile per la crescita (e per la cura dell’acne giovanile) e di vitamina C. Favorisce il buon funzionamento del fegato e l’abbronzatura, grazie al carotene.
La carota è una specie adatta ai climi temperati e si coltiva perciò con buoni risultati, in tutta Italia. I terreni ideali sono quelli freschi, fertili, sciolti, di medio impasto, leggermente acidi (pH ottimale 6,5), sabbiosi o calcarei-argillosi, ricchi di sostanza organica, esenti da ristagni d’acqua.
Le varietà si distinguono a seconda della forma del fittone in corte, mezze lunghe e lunghe; a seconda del colore in rosse e arancio. Le varietà diffuse hanno nomi che fanno il giro dell’Europa: nantese, parigina rossa, rossa d’Olanda, rossa mezzana d’Italia derivata dalla mezza lunga di Nantes, rossa lunga di Napoli…
Per motivi che non si spiegano, nella nostra cultura la carota è associata alla furberia e alla menozgna. Si pensi ai detti “Vendere carote per raperonzoli” per far credere una cosa per un’altra, oppure “Vendere o piantar carote”, ossia dare a intendere ciò che non è, o ancora “Non sono terreno per carote” a significare che non si crede facilmente a qualunque cosa.
Anche le persone dai capelli color rosso-carota sono state a lungo stigmatizzate e considerate maliziose, bizzarre, addirittura malvage. Ne ha tratto ispirazione la letteratura, dalla novella Rosso Malpelo di Giovanni Verga nella quale il protagonista, a causa del pregiudizio popolare nei confronti dei suoi capelli, è considerato cattivo e non riceve amore neppure dalla madre, al romanzo Pel di carota di Jules Renard, dove un ragazzo finisce col divenire davvero sornione e bugiardo, come sorta di autodifesa.
Nella tradizione araba la carota è invece simbolo di bontà, poichè favorisce la salute della bocca e l’alito fresco.
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Inglese: Carrots; Francese: Carottes; Spagnolo: Zanahorias; Tedesco: Karotten; Möhren
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“When Bloomfield peels a carrot, she holds it out in the palm of her hand, like sheet music.”
(Quando Bloomfield pela una carota, la tiene sul plamo della mano, come un foglio di musica)
da un articolo del New Yorker sulla chef April Bloomfield (22 nov 2010)
La carota interpretata dagli chef per Roma gourmet
Sandwich di tacchino e scampi con insalata di carote allo zenzero
ricetta chef
Fabio Baldassarre
Fagottini di porri con rombo e “involtino primavera” al curry verde
ricetta chef
Agata Parisella
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