Via dei Banchi vecchi
Via dei Banchi Vecchi è ricca di memoria e di palazzi storici, dal Cinquecentesco Palazzo Crivelli adornato da grifi, festoni, cariatidi, mascheroni, alla Casa di Carlo IV dove il re alloggiò quando, alla vigilia dell’incoronazione, trascorse alcuni giorni a Roma travestito da pellegrino. Ai tempi dei Borgia era la contrada preferita degli Spagnoli. |
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Anticamente la via era divisa in due tratti, il primo era detto Chiavica di S. Lucia del Gonfalone, il secondo era chiamato Cancelleria Vecchia e anche Strada maestra dei Banchi per andare verso Sforza. Il nome attuale comparve quando il trasferimento della Zecca originò la Via dei Banchi Nuovi. In alcuni documenti la via è anche detta dei Bicchierai, forse per i molti uffici di notai e scrivani che usavano bicchieri con la sabbia per asciugare gli scritti. Al n. 72 sorgeva l’Osteria del Cannone, frequentata dai Cannonieri del Castello e gestita da un oste ex cannoniere. Al n. 120 sorge un’opera minore del Sangallo, il Palazzo del Vescovo di Cervia. Le chiese che legano la propria storia alla via sono S. Lucia del Gonfalone, protagonista di feste grandiose ai tempi dei Borgia e S. Boemio e S. Flamu, legate a un antico ospedale boemo. Non resta più nulla di SS. Cosma e Damiano in Banchi e di S. Maria in Candelora, demolita per l’apertura di Corso Vittorio Emanuele II. |
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