La Luna e le lumachine
Lumache di vigna e pomodorini calabresi |
L’abitante della Luna visto da Herbert George Wells è assai bizzarro: “Quell’affare non aveva naso, e aveva due occhi sporgenti ai lati – quando avevo visto il suo contorno li avevo presi per orecchie -, non aveva orecchie. C’era una bocca incurvata verso il basso, come una bocca umana in un viso che esamini ferocemente…” Herbert George Wells, I primi uomini sulla Luna Due antennine sporgenti sono anche quelle delle lumache che a Roma erano tradizionalmente cucinate per la festa di S. Giovanni. La tradizione popolare ha distillato una ricetta in una manciata di versi che esortano a mangiarle al chiaro di luna: “Esci, esci corna fja d’na donna, esci, esci, che te torna; c’è la sora Menicuccia che cià pronta la mentuccia ajo, ojo e peperoncino, una presa di sale fino, quattro alici, un pummidoro, te prepara un sugo d’oro. Sarai magnata ar chiaro di luna perché le corna porteno fortuna!”
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Golosissima anche la ricetta dele lumachine cucinate dallo chef Salvatore Commisso all’Acchiappafantasmi. Morbidissime e saporite, sono di vigna e si sposano in padella con i pomodorini calabresi. Quanto al galateo… si mangiano rigorosamente con le mani e uno stecchino! |
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