Le star di Hollywood dichiarano guerra al re del sushi. Dopo la recente incursione di Greenpeace da Nobu a Manhattan, il tempio della cucina giapponese nella Grande Mela, anche diversi personaggi dello star-system hanno inscenato una dura protesta contro la catena di ristoranti posseduta da Nobu Matsuhisa e dall’attore Robert De Niro. Trentuno star internazionali, tra cui Sienna Miller, Charlize Theron, Sting e Elle Macpherson, hanno spedito una lettera di protesta a Matsuhisa, nella quale denunciano il famoso chef del Sol Levante, colpevole di offrire ai suoi clienti piatti a base di tonno pinne blu (Thunnus thynnus), specie in via d’estinzione. Nella missiva le star dello spettacolo, dopo aver rinnovato gli apprezzamenti nei confronti della cucina di Matsuhisa, chiedono apertamente di rimuovere il tonno pinne blu dai menù di tutti i ristoranti Nobu affinché i clienti «possano cenare con la coscienza pulita».
Il pinne blu, conosciuto in Italia anche come tonno rosso, non solo è una specie rara, ma è anche preziosa. Presente specialmente nel mar Mediterraneo, può pesare fino a 300 kg ed è venduto al mercato del pesce di Tokyo anche a 100 mila euro a esemplare. La sua carne è molto ricercata soprattutto per la preparazione del sashimi e oggi, secondo i dati diffusi da Greenpeace, sono presenti nei mari internazionali solo 10 mila esemplari di tonni rossi. Il destino di questa specie è segnato se non si prendono contromisure adeguate.
Molte delle star che hanno firmato l’appello ambientalista sono clienti abituali di Nobu, ma dopo la visione in anteprima del documentario End of the line (filmato che sarà distribuito in tutto il mondo dal prossimo 8 giugno, Giornata mondiale dell’oceano, in cui non solo si racconta la rapida scomparsa dai mari di numerose specie ittiche, ma anche le diverse tecniche di pesca che impoveriscono inesorabilmente gli oceani e i mari) hanno deciso di essere protagoniste di un’iniziativa che può cambiare il destino di questa preziosa specie di tonno. «La possibilità che il tonno pinne blu, una delle più veloci creature sul pianeta, possa estinguersi in poco meno di quattro anni è una grossa tragedia», si legge nella lettera firmata dalle star hollywoodiane. Quindi vi è l’attacco diretto a Nobu, una delle poche catene di ristoranti che non ha eliminato dai propri menù il tonno rosso: «Continuando a servire tonno pinne blu Nobu sarà sempre criticato dalla gente e si troverà in ritardo rispetto ad altre celebri ristoranti come Moshi Moshi, Gordon Ramsay, Jamie Oliver, Itsu». I firmatari, inoltre, hanno pubblicamente invitato i clienti di Nobu a boicottare Nobu finché il tonno rosso non sparirà dal menù.
Per adesso la risposta ufficiale di Nobu Matsuhisa non è arrivata. Quello che è certo è che nei vari ristoranti Nobu sparsi nel mondo, uno è presente anche a Milano, il piatto a base di tonno rosso costa circa 40 euro. La polemica sull’estinzione di questa specie dura ormai da anni. I gestori del Nobu di Londra per frenare le critiche da un po’ di tempo hanno deciso di apportare piccole modifiche ai menù presenti nel proprio ristorante. Vicino all’offerta di tonno pinne blu è stata inserita una breve postilla che rileva il pericolo d’estinzione della specie e suggerisce ai clienti di scegliere qualche altra portata. Secondo gli ambientalisti e le star dello spettacolo questa modifica al menù è pura ipocrisia e «l’unico vero modo per salvare la specie è farla scomparire dai piatti dei ristoranti». Charles Clover, autore del libro The End of the Line da cui è tratto l’omonimo documentario ambientalista, ci va giù duro: «Nobu Matsuhisa ha fatto la sua fortuna grazie alle star dello spettacolo», dichiara lo scrittore all’Independent di Londra. «Se le celebrità gli voltano le spalle, perché vende specie ittiche in via d’estinzione, peggio per lui».
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