Il risotto di Belleville al Giro d’Italia
Chi ha seguito il Giro d’Italia o è appassionato di ciclismo, non dovrebbe perdere la visione del film d’animazione Appuntamento a Belleville, una favola un po’ malinconica, ideata con intelligenza e finissima ironia da Sylvain Chomet. La storia inizia in Francia, dove la nonna Souza guarisce con un triciclo la tristezza del nipotino che inizia a pedalare passando poi alla bicicletta e, allenato dalla tenace nonnina, gareggia nientemeno che al Tour de France. Qui la storia vira verso una direzione inaspettata fatta di rapimenti, scommesse clandestine con corridori schiavizzati dalla mafia francese, traversate dell’Oceano in pattìno verso un’America dove tutto è ridondante e obeso, persino la statua della Libertà. La conlusione è uno spettacolare salvataggio del nipote rapito dai mafiosi da parte della nonna, aiutata nell’impresa da tre vecchiette allampanate, ex stelle del music-hall, dove da giovani si esibivano con un Fred Astair divorato dalle proprie scarpe ribelli e con la cantante Josephine Baker, svestita del casco di banane che le fa da gonnellino da spettatori… affamati. Le vecchine, oltre a far musica con frigoriferi, fogli di giornale e aspirapolvere, sono grandi divoratrici di rane che vanno a pescare armate di bombe molotov e retino per poi cucinarle in svariati modi: zuppa di cosce di rane, spiedini di rane e come dessert rane surgelate da leccare come ghiaccioli. |
Appuntamento a Belleville (titolo originale: Les Triplettes de Belleville) Soggetto, sceneggiatura, regia di Sylvain Chomet Produzione: Les Armateurs, Francia, 2003 |