Il manzo che veniva dal Giappone
Una pregiata e rara carne di manzo giapponese, ottenuta con metodi di allevamento leggendari che prevedono l’ascolto di Mozart, sorsi di birra e massaggi con guanto di crine
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Il Kobe è un manzo di razza Kuroge Wagyu (capi dal manto nero) proveniente dalla provincia Hyogo Prefecture, l’antica Tajima. Ne è prova il fatto che i veri intenditori chiamano il manzo Kobe Tajima Beef.
Per poter essere denominato Kobe, l’animale deve provenire da Hyogo, nel Giappone orientale e rispettare le rigide procedure di allevamento lì imposte. Innanzitutto nelle stalle viene diffusa musica classica, perché la carne di animali felici e rilassati è migliore e poi i vitelli vengono nutriti a birra e grano e massaggiati con un guanto di crine. Le ragioni della particolare dieta riservata ai manzi sono legate al calo di appetito degli animali in estate a causa di caldo e umidità, e che la birra riesce invece a stimolare, impedendo il calo di peso. Il massaggio con il guanto di crine fa sì che la carne abbia una miscela di grasso e muscolo molto inframmezzata, che le dà il tipico aspetto marmorizzato: il grasso, sciogliendosi durante la cottura, conferisce un sapore assai gustoso, dolce e vellutato e una tenerissima consistenza. La cottura avviene a fiamma vivissima su una piastra molto calda dove la carne deve essere appena scottata in modo che il grasso inframezzato non venga disperso e la consistenza risulti croccante fuori e morbidissima dentro. Ottima anche in tartare e in sashimi.
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In Occidente la carne Kobe è pressoché introvabile, sia per gli elevati costi di allevamento, sia per l’alta percentuale di grasso (le modalità di allevamento aumentano la diffusione della già consistente massa adiposa).
Dove gustare la carne di manzo Kobe a Roma:
Somo Asia
Sashimi manzo Kobe con avocado e verdure E. 15
Filetto manzo Kobe E. 45
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altri Frammenti di un discorso gourmet:
La foto in alto a destra con maiale e fragole è tratta da Adriano Del Fabbro, L’arte della Norcineria