A qualcuno piace dolce
“…senza il condimento della follia, nessunissimo banchetto può riuscire gradevole.”
Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia
La follia ispira artisti e letterari di ogni epoca, da Erasmo, che le dedica un’opera in onore del caro amico Tommaso Moro (giocando sull’assonanza fra il cognome dell’umanista e la parola greca moria), a Shakespeare, al nostro Eduardo De Filippo che nel 1927 scrive la commedia Ditegli sempre di si messa in scena da Geppy Gleijeses. Ma perchè non si resiste alla dolcezza? Perchè i dolci hanno un’alta appetibilità e una bassa sazietà. Perciò anche se ci si sente satolli, un posto per il dolce lo si trova sempre, con la conseguenza che dopo averlo mangiato si ha di nuovo fame, perché il dolce resetta i meccanismi legati alla sazietà. Si dice dunque di si a un Millefoglie con crema alla vaniglia, pepe verde, lemon grass e frutti di bosco il dolce dedicato da Angelo Troiani ad Assaggi di Teatro dal 24 marzo al 9 aprile. Lo accompagna un calice di passito dal dorato ricco e luminoso, adatto per maturità e complessità ad accompagnare le note speziate di vaniglia e pepe del dolce. Secondo Umberto Galimberti la difficoltà nella moderazione a tavola è dovuta all’origine primitiva dei sensi di olfatto e gusto, che mettono in moto le zone primitive del nostro cervello. La gola diviene pertanto “un richiamo alla nostra animalità, il retaggio della nostra antica condizione”. Si può allora considerare atavico il desiderio del Tiramisù al caffè del Convivio e animalesca la brama del Tortino di ricotta e visciole con gelato di cioccolato amaro e salsa alla cannella. Come pure a un cannolo di ricotta con gelato al pistacchio e spuma di Anice. Si dice sempre di si a una composizione di frutta fresca e sorbetti golosi, a una Gelatina al rhum con crema al mascarpone e gelato alla banana e soprattutto a una variazione di dolci del Convivio con fior di panna all’arancia e cialda al pistacchio, cheesecake, tortino di cioccolato caldo con cuore liquido e fragole. E infine si dice sempre di si all’alzatina di piccola pasticceria con Tartufo noce moscata e limone, Cassatina di ricotta, Rubino, Tiramisù al caffè, Bavarese di banana e cioccolato, Tartellette di frutta, Acetano alle mandorle. Piccole golosità con le quali sorseggiare un vino passito che con la sua pienezza, persistenza e struttura volentieri invita alla meditazione, anche sull’alimentazione equilibrata. Mangiare troppo e in maniera non corretta può infatti causare sovrappeso, obesità, ipertensione, dismetabolismi come ipercolesterolemia e iperglicemia, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e tumori. Per non parlare delle carie e del dantesco girone dei golosi. Maria Luisa Basile |
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